Genitori no-vax, bimbi a casa da scuola. I genitori: «Studieranno con noi»

Martedì 14 Settembre 2021 di Roberta Brunetti
Il ritorno in classe in una scuola di Mestre
15

VENEZIA - Tutto liscio, o quasi. Primo giorno di scuola regolare - se pur con le nuove regole imposte dal Covid - per la stragrande maggioranza di giovani e giovanissimi veneziani che ieri sono tornati sui banchi di scuola. Con qualche eccezione. Tutti a casa, ad esempio, alla Vivarini, la media di Murano, per lo sciopero degli insegnanti legato al green pass. Malumori anche all’ingresso delle scuole d’infanzia, dove i genitori senza lasciapassare non sono potuti entrare per accompagnare i figli. A Ca’ Bianca erano una decina, con inevitabili rallentamenti. Da registrare poi anche i primi casi di genitori che hanno chiesto di educare i loro figli a casa, in quanto contrari al sistema dei vaccini e dei pass.
Pochissimi, in realtà, non più di qualche famiglia a Venezia, ma che danno la misura della tensione del momento che si riflette anche nel mondo della scuola.

Genitori che hanno tolto i loro figli dagli istituti dove erano già iscritti per chiedere, appunto, di poter attivare l’istruzione parentale o homeschooling. Modalità prevista dalla legge che prevede uno stretto controllo da parte delle scuole.

SCIOPERI E ASSENZE
Altra vicenda, si diceva, quella della “Vivarini”. Quattro classi che si sono ritrovate fuori dalla porta. «Non pensavamo che scioperassero già il primo giorno di scuola, siamo stati spiazzati - racconta un genitore - Mancavano gli insegnanti, precari che hanno aderito allo sciopero contro il green pass». In generale scioperi e assenze legate alla normativa sul Covid sono stati limitatissimi. La piattaforma ministeriale per controllare la certificazione verde - obbligatoria per tutto il personale – è stata attivata solo domenica. Ma molte scuole si erano già organizzate prima per i controlli. «Su un totale di 250 persone avremo un 5% scoperto, cioè senza vaccino che deve fare il tampone - calcola il preside del Polo tecnico di Venezia, Michelangelo Lamonica - ma a scuola non ci sono mai state presenze senza green pass, né assenze per cui poi scatterebbe la sospensione». Per il momento. Mentre le verifiche continuano in tutte le scuole. «Dovremmo essere a posto al 99%. Ci sono dei casi che stiamo ancora verificando» conferma la dirigente dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri, Tiziana Rita Pagano, ieri impegnata nell’accoglienza agli studenti di prima media. Nella corte dietro alla scuola, tutti in piedi, mascherina alzata, ragazzi, genitori e prof. Abbandonato già dall’anno scorso il tradizionale saluto in aula magna, si è proceduto a piccoli gruppi scaglionati per orario. Sistemi adottati di fatto da tutte le scuole, con tanto di mappe di percorsi e ritrovi anti-incrocio distribuiti a genitori e studenti. Assenti o quasi i capannelli di studenti. Davanti al liceo “Foscarini” è comparso uno striscione di protesta degli studenti medi. Questione di pochi minuti, poi tutti in classe.


Ma è alle scuole d’infanzia che si sono registrati i maggiori malumori. Qui i genitori accompagnano i bambini all’interno, ma senza green pass non possono più farlo. Novità decisa venerdì, che a colto di sorpresa più di qualcuno. Così insegnanti e ausiliari si sono dovute sdoppiare. «Un caos che avevamo previsto - commenta il segretario dell Cigl Fp, Daniele Giordano - meno certe reazioni arrabbiate dei genitori. Il problema è sempre lo stesso: c’è poco personale. Non è più tollerabile questa gestione del Comune».

GLI ALTRI FRONTI
Un primo giorno che, al di là del Covid, ha riproposto le solite problematiche della scuola, tra precariato e classi pollaio. «La questione del green pass è una forma di distrazione - osserva Stefano Micheletti, sindacalista Cobas al Marco Polo-Liceo artistico - In particolare all’artistico ho contato dieci classi con più di 26 studenti. Criteri non più sostenibili». Confermato anche il taglio della prima elementare Montessori alla Giudecca: i 12 iscritti sono stati smistati tra Duca d’Aosta e Renier Michiel, tra l’altro creando anche qui classi numerose. Tanta l’amarezza dei genitori. Ieri la senatrice pentastellata Orietta Vanin ha incontrato la dirigente Pagano. «Una perdita gravissima, quella di questa prima - ha commentato Vanin - Ho chiesto al ministero che Venezia sia equiparata a isole e zone montane per la formazione delle classi. Ma è troppo tardi per intervenire quest’anno, temo non ci siano margini». Un «paradosso» che il consigliere Giovanni Andrea Martini, di “Tutta la città insieme”, mette insieme ad altre problematiche di questo avvio di anno scolastico, con il depotenziamento di varie scuole di Castello e uno squilibrio generale tra plessi: «Non è un primo giorno di festa per tutti».

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci