Stefano, vigile ambientalista: dall'Austria ad Ancona in monopattino elettrico: «Ecco le mie ferie»

Venerdì 3 Luglio 2020 di Tomaso Borzomì
Stefano, vigile ambientalista: dall'Austria ad Ancona in monopattino elettrico: «Ecco le mie ferie»
SCORZÈ - Dall'Austria ad Ancona in monopattino elettrico, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica al rispetto dell'ambiente. Stefano Giusto, fa l'agente di Polizia locale nel Comune di Venezia, vive a Gardigiano, ha 41 anni e le sue ferie ha deciso di spenderle così, con un viaggio a zero impatto. «Ho due settimane di ferie a luglio, mi piaceva l'idea di qualcosa di ecologico», racconta. Così, ha pensato al suo monopattino elettrico.

Giusto non è nuovo a raid in solitaria. Qualche anno fa, in auto, ha coperto 5mila chilometri in due settimane: «Son partito dall'Austria, quindi Bratislava, Polonia, Lituania, Germania e Praga, prima di tornare indietro. Quest'anno avevo pensato agli Appennini ma poi in monopattino sarebbe stato difficoltoso, quindi ho cercato delle ciclabili ed è venuto fuori il tratto Tarvisio-Grado, tutto in discesa.



Dall'Austria scenderò al Tarvisio, poi passerò per Udine, Palmanova, Venzone e Grado. Quindi mi sposterò a Caorle, poi a Jesolo da cui prenderò la motonave fino al Lido, per proseguire a Pellestrina e Chioggia, in maniera da evitare la Romea, che potrebbe esser pericolosa». Il viaggio proseguirà verso Ferrara, Ravenna e Ancona, tutto per ciclabili o lungomare. Considerando che l'autonomia del mezzo che utilizzerà sarà più o meno di 50 chilometri, Giusto approfitterà delle pause pranzo per chiedere ai ristoratori di aiutarlo con le ricariche. In cambio, è disposto a dare un po' di visibilità grazie al suo profilo instagram (stefano.giusto10) in cui racconterà l'avventura.

Giusto avrà la possibilità di osservare il Paese da un punto di vista privilegiato, senza fretta. Allo stesso tempo, sosterrà il rispetto per l'ambiente: «Alla fine anche con il virus in questo modo dimostro che si può viaggiare spendendo poco e senza inquinare». Turismo lento, quindi, in cui il rischio è forse quello di sentirsi abbandonato a sé stesso: «No - spiega - il gruppo sportivo della Polizia locale di Venezia mi seguirà virtualmente, saremo in contatto e nelle città che passerò mi saranno vicini». Però al ritorno sarà dura: «Il top dell'ecologia sarebbe stato che qualcuno del gruppo mi venisse a prendere con una barca a vela ad Ancona, ma è difficile: tornerò indietro in treno». A meno che qualcuno non voglia dargli un passaggio...
 
Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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