VENEZIA - Martedì il gruppo di Coraggio Italia alla Camera è sceso a 18 componenti, sotto la soglia dei 20 previsti dal regolamento (salvo deroghe) per mantenere risorse e personale: il deputato Antonio Lombardo è infatti passato a Insieme per il Futuro. Ma ieri, 22 giugno, il fucsia Luigi Brugnaro ha espresso tutt'altro che risentimento per la nuova formazione dell'ex pentastellato Luigi Di Maio, alimentando così le voci sul progetto di un nuovo grande centro. «È una scelta molto coraggiosa», ha detto il sindaco di Venezia, cuore di un Nordest politicamente lontano dall'iniziativa del ministro, a giudicare dall'esiguo numero di eletti che l'hanno seguito: a conti fatti, soltanto uno, l'ex sottosegretario veronese Mattia Fantinati.
PAROLE
VENETO
Per il momento Di Maio fra i pentastellati del Nordest sembra avere accanto a sé solo il deputato Fantinati, che a Coffee break su la7 ha affermato: «Una rottura inevitabile, eravamo arrivati a un punto di non ritorno. Tanti di noi non si sentivano più nel Movimento 5 Stelle, che avevano abbracciato con tanta euforia dieci anni fa, come me: non era più casa nostra. Se va avanti così il M5s finisce da solo, già alle scorse amministrative gli elettori ci hanno puniti perché non riusciamo più a essere concreti. Lo dico con grande dispiacere, è stata una scelta sofferta, ma ci sono tanti altri deputati che secondo me abbracceranno il nostro progetto». Di certo non il ministro Federico D'Incà, né la senatrice Barbara Guidolin (che sui social ha lanciato l'hashtag #ioresto) e gli altri parlamentari veneti Francesca Businarolo, Riccardo Fraccaro, Giovanni Endrizzi, Gianni Pietro Girotto, Orietta Vanin. Nemmeno la consigliera regionale Erika Baldin («Il M5s c'è e continuerà ad esserci, anche in Veneto, dalla parte dei cittadini colpiti dalla crisi energetica e dall'inflazione») e neppure Sara Visman, consigliera comunale a Venezia.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Stessa linea in Friuli Venezia Giulia. Il ministro triestino Stefano Patuanelli e i due deputati, Sabrina De Carlo e Luca Sut (appena nominato coordinatore regionale), hanno giurato fedeltà a Giuseppe Conte girando la schiena a Luigi Di Maio. La stessa cosa hanno fatto i quattro consiglieri regionali, Mauro Capozzella, Andrea Ussai, Maria Dal Zovo e Cristian Sergo. Anzi, il capogruppo Capozzella è andato giù duro: «A chi come noi lavora su territorio per dare risposte alle istanze dei cittadini, manovre di palazzo come quella fatta da Di Maio danno fastidio».
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