SAN DONÀ - «Sono Mattia e ho iniziato a giocare a basket a casa, durante la pandemia, con mio papà: ora non voglio più smettere». «Mi chiamo Francesco e ho iniziato nove anni fa: all'inizio non mi piaceva tanto, adesso spero di continuare per sempre». «Ed io sono Massimiliano: fin da piccolo, essendo alto, pensavo fosse il mio sport ideale: direi che è stata la scelta giusta». Eccoli, gli appassionati e intraprendenti tredicenni di San Donà che hanno deciso di proporsi per lavoretti domestici, con l'obiettivo di mettere da parte i soldi per partecipare ai camp estivi dedicati al loro sport preferito. Sono Mattia Pasini, Francesco Casagrande e Massimiliano Borometti.
L'iniziativa
Per comprendere appieno la singolare iniziativa, bisogna prima capire il significato della pallacanestro nella vita dei tre ragazzi. «Per noi - affermano Mattia, Francesco e Massimiliano - il basket è molto importante, al punto che non riusciamo neanche a descrivere quanto sia grande la passione che abbiamo. Merito anche della società che frequentiamo. Giochiamo ogni volta che ne abbiamo la possibilità, anche dopo la scuola o all'oratorio don Bosco». La società, per inciso, è la New Basket San Donà, che ha in Gianluca Gama il responsabile del settore giovanile e in Mary Sbrissa la referente per il minibasket.
Famiglie coinvolte
La cosa è iniziata già d'estate, nell'ambito familiare. Qualche mancetta, tra zii, nonni e cugini, è arrivata, ma ancora troppo poco per arrivare all'obiettivo che si erano dati, ovvero coprire metà della spesa necessaria all'iscrizione al campus (l'altra metà la sganceranno i genitori). E così hanno fatto i volantini e li hanno distribuiti. Con i genitori che, tutto sommato, l'hanno presa bene, apprezzando lo spirito d'iniziativa e l'impegno nel volere guadagnarsi le cose, senza chiedere i soldi a casa. «Mia mamma all'inizio era un po' preoccupata, ma poi si è convinta», ammette. «Mio papà mi ha incoraggiato», aggiunge Mattia, mentre Massimiliano parla di una mamma molto orgogliosa. «Naturalmente assicurano prima di tutto viene lo studio, perché abbiamo gli esami, quindi l'impegno con la nostra società di basket; per cui non toglieremo tempo a queste priorità». Nel frattempo qualche papà ha condiviso il loro volantino e le richieste sono iniziate ad arrivare. «Una signora ci ha appena chiamati per lavarle la macchina, un'altra per fare la spesa». E se raggiungerete prima l'obiettivo? «Continueremo e ci prenderemo dell'attrezzatura per il basket».