Covid, positivo dipendente di un’azienda alimentare: via alla campagna di tamponi

Giovedì 16 Luglio 2020 di Fabrizio Cibin Diego Degan Alvise Sperandio
SICUREZZA Grazie al tampone scoperti i nuovi casi
Contagi da Covid-19, un caso a San Donà. La notizia è di ieri, anche se sarebbe accaduto qualche giorno fa, al punto che il dipartimento di prevenzione dell’Ulss 4 ha già effettuato gli interventi dovuti. Il fatto è comunque avvenuto in una azienda del settore alimentare. L’uomo, un impiegato amministrativo, sui 40 anni, della zona, sarebbe stato sottoposto a tampone dopo che avrebbe lamentato alcuni sintomi del Covid-19, anche se non in maniera grave.

L’esame conseguente ha dato esito positivo, per cui è stato posto in isolamento, a casa; le sue condizioni, infatti, non hanno richiesto un trasferimento all’ospedale. Al contempo sono state contattate tutte le persone che hanno avuto contatti con lui negli ultimi tempi, per essere a loro volta sottoposti ad esame specifico. Non sarebbero stati riscontrati altri casi. A Jesolo sono invece diventati «diversi», e non più uno solo, i casi di contagio tra gli stranieri ospitati alla Croce Rossa, tanto che oggi l’Ulss illustrerà alle 12 in una conferenza stampa i provvedimenti adottati. A proposito di persone risultate positive, nel Veneto Orientale, tra le donne, ci sarebbe una prostituta, notizia che sarebbe in fase di verifica da parte della stessa Ulss4. attenzione di sempre», avevano ammonito nei giorni scorsi il direttore del dipartimento di prevenzione, Luigi Nicolardi e il direttore generale, Carlo Bramezza. 
IL BILANCIO
Giornata tranquilla, quella di ieri, nell’Ulss 3 Serenissima sul fronte Covid-19. Il bollettino pomeridiano di Azienda Zero non ha segnalato nuovi contagi e anzi ha registrato un guarito in più rispetto alla prima rilevazione diffusa nella mattinata. Ora gli attualmente positivi sono 33, i guariti 2.367. In tutto, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono 2.702 e i deceduti 302. I soggetti in isolamento sono cresciuti l’altro ieri a 244 rispetto ai 206 del giorno precedente, ma ieri si sono mantenuti stabili, così come i quattro ricoveri all’ospedale di Dolo, tutti non in terapia intensiva. Intanto, dalla sua casa di Avigna, dove si trova in quarantena, parla Thomas Widmann, l’assessore alla Sanità della Provincia autonoma di Bolzano, risultato positivo dopo una vacanza in barca con la famiglia, partita e ritornata a Venezia. «In città sono stato solo in Marittima – fa sapere – Penso di essere stato contagiato da mio suocero che mesi fa era stato ricoverato per una polmonite di origine batterica, che nulla aveva a che fare col Covid-19, tanto da essere risultato negativo a tre tamponi. Una volta guarito ci aveva invitato a fare questo viaggio. Al ritorno siamo risultati positivi in quattro, lui, mia suocera, io e mio figlio. Oggi va un po’ meglio, ieri stavo malissimo». Widmann vuole lanciare un messaggio: «Nell’immaginario collettivo sembra che sia finito tutto, ma non è così, il virus è sempre in mezzo a noi ed è pericoloso – sottolinea – Io ho seguito tutte le precauzioni, eppure mi sono ammalato. Bisogna stare attentissimi, non abbassare la guardia sulle misure da tenere».
E dopo i due casi di positività tra i residenti del Comune, emersi la settimana scorsa, a Chioggia si manifesta anche il virus “d’importazione”. E’ stato riscontrato positivo al tampone, infatti, un marittimo filippino che alloggiava, con altri due colleghi, in un grande albergo del centro storico di Chioggia. I tre erano arrivati da Manila lunedì, per imbarcarsi, successivamente, su una nave gasiera che fa servizio tra il Qatar e il terminal di Porto Levante. Non è chiaro come si sia manifestata la positività di uno dei tre: il filippino avrebbe riferito di una febbre molto alta al personale dell’albergo che, a sua volta, avrebbe attivato l’Ulss, intervenuta con un’ambulanza e tutte le precauzioni del caso martedì pomeriggio, portando tutti in ospedale per i controlli di rito. Ma l’Ulss fa sapere che la persona in questione è asintomatica, non ha febbre. La scoperta della positività potrebbe essere legata proprio alla formazione della documentazione per l’imbarco che, ovviamente, ha anche una parte sanitaria. I tre potrebbero essersi rivolti a una struttura privata per poter certificare di essere negativi al virus (altrimenti non avrebbero potuto imbarcarsi) e la struttura, non appena avuti i risultati dei tamponi, ha fatto intervenire l’Ulss. In ogni caso il filippino positivo e tutti i suoi contatti di questi giorni (una decina di persone in totale) sono stati posti in isolamento (non ricoverati) e, se non manifesteranno sintomi, rimarranno in questa condizione per 14 giorni, prima di essere sottoposti a nuovi test. 
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Ultimo aggiornamento: 11:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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