Focolaio all'ospedale, 22 contagiati, reparto chiuso e tutti i pazienti trasferiti

Venerdì 4 Dicembre 2020 di Fabrizio Cibin
SAN DONÀ Nell’ospedale cittadino rilevato un focolaio. Reparto di Medicina chiuso e pazienti trasferiti

L’EMERGENZA
SAN DONA’ Focolaio in Medicina: pazienti trasferiti e reparto chiuso per la sanificazione. Dopo le voci che si erano rincorse nelle ultime ore, la conferma è arrivata dalla direzione generale dell’Ulss 4 attraverso una nota. “
«Nell’ambito dell’attività di screening svolta regolarmente nei presidi ospedalieri dell’Ulss 4, mercoledì sono state rilevate una serie di positività al Covid-19 nell’ospedale di San Donà. Le positività riguardano venti pazienti e due operatori dell’unità di medicina. Il personale aziendale è stato subito posto in isolamento, i pazienti sono in via di trasferimento al Covid-hospital di Jesolo e in strutture territoriali adibite ad accogliere degenti covid-positivi. Una sezione dell’unità di medicina è stata chiusa e verrà riattivata non appena effettuata la sanificazione».
“SFUGGITO” AL TAMPONE
Quello che può essere successo nel reparto diretto dal dottor Massimo Rizzi, che ha preso in carico questa importante unità nel 2018, a seguito del pensionamento del dottor Mazzanti, è che un paziente possa essere “sfuggito” al tampone, ovvero che si sia positivizzato subito dopo il ricovero, estendendo così il contagio ad altri pazienti. Oltre una sessantina i ricoverati che sono stati trasferiti: oltre alla ventina di persone portate a Jesolo, ci sono quelle risultate negative e che sono state ricoverate in altre strutture (alcune sono state, invece, dimesse). Considerato il sovraccarico di pazienti che si è ritrovato il Covid-Hospital, nel nosocomio jesolano è stata aperta anche la quinta sezione di malattie infettive, ricavata nei poliambulatori e seguita con il supporto del personale di Pediatria di Portogruaro. «Di conseguenza – ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 4, Carlo Bramezza – a Portogruaro, pur garantendo i servizi, per qualche giorno non effettueremo più i ricoveri, che saranno spostati tutti a San Donà. Per quanto riguarda il reparto di medicina, contiamo di riuscire a completare l’operazione di sanificazione in un paio di giorni e di riprendere la consueta operatività». 
BRAMEZZA PREOCCUPATO 
Va ricordato che, non più tardi di tre giorni fa, Bramezza si era detto preoccupato della situazione contagi che si era sviluppata nel Veneto Orientale, in particolare per quanto riguarda i ricoveri, al punto da ipotizzare la chiusura di reparti negli ospedali proprio di San Donà e Portogruaro da destinare ai malati Covid-19. «Speriamo di avere raggiunto il culmine», ha poi aggiunto ieri, con la curva che potrebbe iniziare la sua fase discendente. Fino a qualche giorno fa, pur con l’aumento dei ricoverati, il Veneto Orientale continuava a rimanere una sorta di isola felice rispetto a molte altre zone del Veneto: migliore rapporto tamponi-positivi con il 5% (ora raddoppiato) e migliore percentuale di contagiati nella popolazione della Rsa (i dati sono ancora buoni, anche se ora ci sono due situazione difficili, alla Monumento ai Caduti di San Donà e alla Don Moschetta di Caorle). 
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Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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