SAN DONÀ (VENEZIA) - La sua cordialità mancherà a tanti sandonatesi. Chi aveva bevuto un caffè, una bevanda o consumato un pasto al bar Borsa aveva notato dietro al bancone quel titolare corpulento, alto circa 1.90, un omone dal sorriso franco che indicava un'indole gentile e disponibile. Renato Zanusso se n'è andato nella notte di sabato scorso, aveva compiuto 59 anni nel luglio scorso. Era ricoverato all'ospedale di Padova da qualche giorno per un intervento, una complicazione lo ha strappato all'affetto dei suoi cari: la moglie Franca Peruch, i figli Luca di 29 anni e Matteo di 26. Molto conosciuto nel Sandonatese, il tam tam della sua morte si è diffuso rapidamente, suscitando profondo cordoglio nelle comunità di San Donà e Musile, dove abitava, essendo originario della frazione di Croce. Un passato da camionista, aveva fatto l'autotrasportatore per 35 anni, poi assieme alla moglie aveva intrapreso l'attività di gestore. Nel 2013 la coppia aveva rilevato e ammodernato lo storico locale di piazza Indipendenza. Grazie a loro aveva ripreso vita un importante ambiente del centro, tornato a essere un punto di incontro per giovani, famiglie e mondo degli affari. Quello di essere un punto di riferimento per la comunità è una costante della famiglia Zanusso, da sempre legata al Rugby sandonatese. Anche il chiosco di via Unità d'Italia, gestito per sei anni fino al 2014, era rimasto un ritrovo abituale per tanti sportivi, soprattutto per il mondo del rugby. Entrambi i figli sono appassionati della palla ovale: Matteo come pilone ha cessato l'attività lo scorso anno dopo aver vestito la maglia della nazionale, del Benetton e del Calvisano; Luca sempre nel ruolo di pilone è una delle colonne della formazione biancoceleste. «Renato era una persona buona, generosa e disponibile ricorda il presidente del Lafert rugby Alberto Marusso che ieri ha portato le condoglianze alla famiglia un simpaticone, molto affabile con tutti. Era stato grande il suo impegno nell'ambito lavorativo, nell'attaccamento alla famiglia assieme al sostegno fornito ai figli e naturalmente allo sport». La data del funerale deve ancora essere fissata.
Davide De Bortoli
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