Si tuffa nella laguna gelida e aiutato dall'amico salva un 30enne ubriaco che sta annegando

Venerdì 7 Gennaio 2022 di Monica Andolfatto
Riva Martiri, Covelli e Gemolo i due amici che hanno salvato il giovane filippino
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VENEZIA - «Mi basta che quando si ristabilisce, magari rendendosi conto di quello che ha rischiato, mi venga a cercare e mi dica un semplice grazie». Ivan Covelli, 50 anni, veneziano, si schermisce, non si sente un eroe: «È stato puro istinto, non c'entra il coraggio. C'era un persona in acqua se non intervenivo annegava. Mi sono buttato, tutto qua».
Ed è a questo gesto generoso e altruista che un 30enne filippino deve la vita: questione di minuti, vestito, con lo zaino sulle spalle, ubriaco fradicio sarebbe andato a fondo una volta caduto in laguna.

LA CRONACA

Sono e 19 della vigilia dell'Epifani. Buio, vento, pioggia. Una sorta di bufera che sferza il centro storico. Covelli è al bar Melograno in Riva degli Schiavoni. Sta chiacchierando con il suo amico Riccardo Gemolo, che di anni ne ha 39: a un certo punto vedono una sagoma avanzare barcollando in modo vistoso ed esclamano «se continua così casca in laguna». Neanche il tempo di terminare la frase e lo sconosciuto scivola e scompare sotto il pelo dell'acqua.

Non c'è tempo da perdere.

 

Covelli si spoglia se si getta proprio nel punto in cui ha visto cadere l'uomo. A fatica lo aggancia e lo tira in superficie. È incosciente, con ogni probabilità talmente intontito da non capire nulla. Dalla riva, Gemolo lo aiuta con il manico di un una scopa: «Ho chiesto ai titolari del bar di darmi qualcosa di lungo in maniera tale da raggiungere Ivan e non avevano altro». È bastato perché Covelli lo ha afferrato ed è riuscito a guadagnare gli scalini dove ha potuto issare e trarre in salvo il trentenne.

I SOCCORSI

«Io avevo talmente tanta adrenalina in circolo che non sentivo freddo, invece il ragazzo era cianotico - spiega Covelli -. Marco, il barista cinese, ha portato fuori asciugamani e bevande calde. Nel frattempo abbiamo chiamato i soccorsi. Il trentenne è stato trasportato in ospedale, io sono andato a casa perché mi stavo congelando». Sul posto anche i carabinieri. Covelli gestiva una lavanderia in via Garibaldi che ha dovuto chiudere per il Covid e ora è in cerca di occupazione. Gemolo invece lavora a Castello nella rivendita di frutta e verdura Tommasi.

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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