La sagra del pesce si fa, ma senza casette in legno: in arrivo i prefabbricati in lamiera per le cucine

Giovedì 19 Maggio 2022 di Diego Degan
Sagra del pesce di Chioggia

CHIOGGIA - Via le casette in legno per quelle in lamiera. Ma, soprattutto, largo a quella Sagra del pesce che, dopo due edizioni mancate, è una delle manifestazioni più attese da i residenti e dai turisti, insignita nel 2013 del titolo di Meraviglia italiana. La Sagra si svolgerà in corso del Popolo dall'8 al 17 luglio, presentando qualche novità rispetto al passato che, probabilmente, passeranno inosservate ai più, ma che sono state imposte sia dall'evoluzione delle normative che dal tentativo di conciliare le esigenze commerciali con la tradizione dell'evento.

LE NOVITÁ
La prima cosa che salterà agli saranno le nuove casette per le cucine: prefabbricati in lamiera di 36 mq che andranno ad aggiungersi alle tradizionali casette di legno, in uso fino al 2019.

Queste ultime, però, non potranno essere usate per cucinare, perché la normativa non permette la presenza di fiamme vive all'interno di locali realizzati con materiali infiammabili. «Le casette di legno - spiega l'assessora agli Eventi, Serena De Perini sono state risistemate e riverniciate e verranno usate come magazzini». Dentro le casette metalliche (come ha osservato il consigliere Roberto Rossi) farà caldo ma, dice la De Perini «non possiamo fare diversamente». La nuova dotazione ha comportato un aumento del canone di partecipazione, da 4500 a 6mila euro ma, in compenso, il Comune ha deciso di non chiedere alcun deposito cauzionale agli standisti. Con le nuove casette, però, ogni stand della sagra occuperà 36 mq in più e ciò ne impedisce la collocazione a San Giacomo, dove non c'è abbastanza posto. «Tuttavia abbiamo recuperato l'area di fronte a Palazzo Granaio continua l'assessora e sono quasi certa che ci sia il posto anche per un settimo stand, il numero originario della Sagra». Questo favorirebbe anche il distanziamento delle persone.


Per ora, però, gli stand che si sono proposti per la partecipazione sono solo quattro, ovvero i primi classificati del 2019, come da regolamento, che hanno fatto domanda entro febbraio. Ma «i termini saranno riaperti continua l'assessore e, in caso di eccesso di richieste, si andrà per sorteggio».
Solo per questa edizione, in via sperimentale, sono state previste anche alcune modifiche regolamentari. Rispetto al 2019 non saranno consentite cicchetterie in riva Vena ma solo in corso del Popolo, e questo perché tale genere di locali ha avuto un forte incremento proprio in riva Vena e si vuole evitare la concorrenza. Per lo stesso motivo era stato inizialmente previsto di non consentire l'asporto, ma un emendamento proposto da Roberto Rossi, consentirà l'asporto del prodotto già preparato che, se piove, non può essere consumato allo stand. Ha fatto poi molto discutere la questione dei prodotti tipici, poiché la Sagra fa ampio uso di prodotto congelato, più pratico da gestire quando l'afflusso coinvolge migliaia di persone al giorno. «Credo che l'utilizzo di prodotto locale dice l'assessora possa essere un criterio di valutazione da parte della giuria». Altra questione la gestione di tavoli e sedie che, quest'anno, viene raccomandato di accatastare a fine serata per ragioni di decoro anche se, difficilmente, dopo una giornata di lavoro, gli standisti riusciranno a provvedere. Infine alcune proposte del consigliere Lucio Tiozzo: un sito Internet dedicato alla sagra, uno chef stellato in giuria, un concorso gastronomico collegato e menù anche in inglese.

 

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci