La recita del Rosario davanti alla Madonna di Fatima in collegamento con l'Ucraina

Sabato 6 Maggio 2023 di Alvise Sperandio
VENEZIA La statua della Madonna di Fatima sistemata nella chiesa di San Salvador

VENEZIA - Più di 40 mila immagini distribuite in una settimana. Basta questo dato per dire della straordinaria risposta di fede generata dall’arrivo della Madonna di Fatima nella chiesa di San Salvador, dove in questi giorni è stato incessante il pellegrinaggio dei fedeli a tutte le ore del giorno e anche della notte, quando la chiesa è rimasta aperta ad esempio per accogliere un nutrito gruppo di giovani giunto in preghiera da Sant’Elena quando le ore erano ancora piccole.

Ieri sera si è tenuta una delle iniziative più sentite del nutritissimo programma di questi giorni: la recita del santo rosario in collegamento con l’Ucraina per un’invocazione di pace, per intercessione della Vergine, che tramite il video, la diretta streaming e televisiva di Telechiara, ha annullato le distanze e unito i cuori dei fedeli. Il rosario è stato introdotto da un videomessaggio del patriarca Francesco Moraglia, autore, peraltro, della preghiera stampata sul retro dei tantissimi “santini” e che è stata scandita migliaia di volte davanti alla statua sull’altare, da uomini e donne di tutte le età e tutte le provenienze. Quella di ieri sera è stata una preghiera meditata, sentitissima, con alternati canti in ucraino e in italiano, e con un motivo comune: la voglia di chiedere la fine del conflitto. 


QUARANTAMILA SANTINI
Ad animarla sono stati il parroco don Roberto Donadoni e i padri che in questa settimana hanno seguito numerosissimi appuntamenti. È stato diffuso un videomessaggio del vescovo ucraino di Kam janec – Podil skyi, monsignor Maksymilian Leonid Dubrawski. «Preghiamo con lui e la sua comunità ecclesiale nel pieno di questo pellegrinaggio mariano – il saluto del patriarca Moraglia – La Madonna di Fatima è voluta apparire a tre bambini in un momento drammatico della storia del secolo scorso per l’Europa, per certi versi un momento che richiama molto l’attuale. La Madonna invita tutti alla conversione, alla preghiera e alla penitenza. Ci uniamo come comunità di Venezia per chiedere il dono della pace per il mondo, per l’Europa, soprattutto per l’Ucraina a cui siamo vicini in molti modi, con l’accoglienza, col rendersi presenti con l’affetto, ma soprattutto vogliamo essere presenti col santo rosario. La Madonna – spiega Moraglia – ci chiede di riscoprire la fiducia nella preghiera mariana così cara al popolo di Dio. Confidiamo nell’aiuto di Maria soprattutto per chi piange i morti e chi crede di avere un futuro non luminoso, proprio perché invece si aprano degli sprazzi di luce che gli uomini da soli non riescono a creare». 
E ora si va verso il grande finale con gli ultimi tre giorni: oggi monsignor Moraglia celebra due messe, la prima alle 8.30 animata dal Seminario patriarcale e la seconda alle 16, questa col Gruppo dei genitori con un figlio in cielo che per primi avevano lanciato l’idea di accogliere a Venezia la statua della Madonna di Fatima dopo aver incontrato papa Francesco. Alle 21 è in programma la processione “aux flambaux” (con le torce accese), con la consacrazione al cuore di Maria. Domani ci sarà la messa della prima comunione dei bambini della comunità marciana. Sono sempre garantite le confessioni e l’esposizione del Santissimo nel corso della giornata. Lunedì la conclusione: alle 17.30 la messa finale, seguita dal saluto alla statua che riparte. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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