Riva Sette Martiri, il Comune di Venezia investe sei milioni di euro per rifare la pavimentazione. Distrutta dopo l'acqua granda del 2019

Giovedì 14 Luglio 2022 di Tomaso Borzomì
Riva Sette Martiri, il Comune investe sei milioni di euro per rifare la pavimentazione. Distrutta dopo l'acqua granda del 2019

VENEZIA - C'era una volta l'ingegno dei vecchi che, pur rispettando la laguna, la proteggevano e non si intimorivano nel cercare soluzioni all'avanguardia per innovare e guardare lontano. Con il tempo, la parola manutenzione si è sempre più mescolata al concetto di vincolo, che esiste e va rispettato, ma che non sempre aiuta nel favorire il progresso di Venezia. La città è un dedalo di masegni sconnessi, dove c'è chi cade e si fa male, però da qualche parte bisogna iniziare. E così, come una volta facevano gli antichi veneziani, cioè si ingegnavano per trovare soluzioni ai problemi, ecco che oggi il Comune ha scelto di tirar fuori sei milioni di euro dalle casse per arginare le evidenti difficoltà che si incrociano in Riva Sette Martiri.


L'INVESTIMENTO
Nella fattispecie, la giunta ha approvato il progetto definitivo per il ripristino dei danni creati dall'aqua granda del 2019 per «la messa in sicurezza, il consolidamento, il marginamento e il ripristino della pavimentazione di Riva Sette Martiri a Venezia».

L'ammontare dell'impegno previsto è sei milioni e centomila euro, finanziati dallo Stato, che saranno utilizzati per sistemare 370 metri di riva dal ponte della Veneta Marina al ponte di S. Domenego sul rio di S. Isepo. A pochi passi da Piazza San Marco, migliaia di turisti all'anno solcano i camminamenti su cui nella storia si sono avvicendate soluzioni diverse per la laguna.


I CASSONI DI 90 ANNI FA
E uno di questo sono i cassoni in calcestruzzo armato che erano stati posizionati sotto ai masegni per creare le strade. Idee che sono ormai di circa cento anni fa, ma che fanno capire l'amore e la cura con cui i veneziani di allora si occupavano della propria città. Rispettandola, senz'altro, ma anche studiando soluzioni senza paura di impattare.


LA RIVA DELL'IMPERO
Infatti, l'allargamento e la costruzione della cosiddetta riva dell'Impero, divenuta in seguito riva Sette Martiri, fu una delle prime grandi opere dell'era moderna realizzate in città. Nel 1932 la parte più importante del progetto fu quella di definire l'allargamento del tratto tra via Garibaldi e i Giardini. Gli obiettivi erano quelli di creare un'infrastruttura rettilinea, con fondali di dieci metri, in grado di consentire l'attracco a navi di grandi dimensioni (per l'epoca). Il sistema, appunto, fu quello di utilizzare cassoni galleggianti prodotti nel rio della Tana, gli stessi venivano rimorchiati e portati nel luogo prescelto dragato per l'occasione. A quel punto, avveniva l'affondamento, necessario per favorire l'allineamento con la nuova riva. Per connettere la situazione precedente alla nuova costruzione si decise di porre terra, poi compattata. I blocchi furono quindi ricoperti con un muro continuo di calcestruzzo, su cui sono stati poi posti i corsi in pietra d'Istria.


IL COMUNE
«La pavimentazione, così come descritta nel verbale di consegna delle aree del 1937 - spiega il Comune - consisteva in due campi di masegni di trachite, posti ai due estremi della fondamenta, e collegati fra loro da una fascia di 3,85 metri, sempre in masegni di trachite, lungo tutta la fondamenta. La restante pavimentazione era in ghiaietto bitumato dello spessore medio di 4 centimetri». A commentare la decisione è stato il sindaco Luigi Brugnaro, che ha spiegato: «Ad oggi sono state ultimate e rendicontate agli organismi competenti opere pubbliche per oltre 52 milioni di euro e, dopo aver assicurato a tantissimi cittadini, per la prima volta nella storia di Venezia, gli indennizzi per i danni subiti nelle loro case, abbiamo il dovere di continuare con l'attività post emergenza' e procedere con interventi, anche strutturali, volti alla riduzione di futuri rischi». Brugnaro ha sottolineato come i fondi arrivino come accaduto proprio per la gestione dell'aqua granda, dal contributo dello Stato: «Siamo pronti ad iniziare questo importante intervento che sarà finanziato con un altro importante pacchetto di investimenti per un ammontare di circa 62,7 milioni di euro, già autorizzati dal dipartimento della Protezione Civile. Venezia si prende cura della sua storia e in questo caso interviene per consegnare alle future generazioni un'opera frutto dell'ingegno dei nostri antenati».
 

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