Rincari di materie prime ed energia, il salasso si abbatte anche sulla colazione al bar. L'indagine

Giovedì 1 Dicembre 2022 di Filomena Spolaor
VENEZIA Il rincaro delle materie prime si abbatte sulla colazione
2

MESTRE - Colazioni sempre più salate nei bar di Mestre: il prezzo del caffè al banco arriva a un euro e 30 centesimi, al tavolo fino a 2 euro, e anche i prezzi di cornetti, paste e tramezzini sono stati ritoccati verso l’alto. Una mossa “obbligata” per molti, a partire da chi ha anche dipendenti, nella speranza che la corsa dell’inflazione finalmente si arresti.
A causa degli aumenti delle bollette e delle materie prime da metà novembre la pasticceria Dolci Armonie di via Carducci ha alzato i prezzi: caffè a 1,30 euro, paste passate da 1,20 euro a 1,40 in conseguenza alle richieste dei fornitori, e nel salato le pizzette segnano +10 cent, i tramezzini +20, mentre il prezzo di una piadina è arrivato a 6 euro.

«La maggior parte dei nostri clienti non ha battuto ciglio – spiega il figlio dell’ex titolare Angelo Busato, deceduto nella primavera scorsa -. Tutti hanno compreso la situazione economica. Per fortuna non abbiamo risentito a livello di consumazioni, ma gli aumenti erano inevitabili per le bollette, triplicate da 700 euro a 2000 solo di energia». Al bar “Va pensiero” di Calle Corte Legrenzi un caffè al banco costa 1,20 euro (1,50 al tavolo), ma i due titolari non avendo dipendenti, nonostante l’impennata delle ultime bollette e la riduzione dei clienti per colazioni e pranzi, preferiscono aspettare un’eventuale riduzione dei prezzi nel 2023. Il bar Stendardo in piazza Ferretto ha mantenuto il caffè a 1,20 euro al banco, ma al tavolo costa 2 euro. 

PREZZI IMPAZZITI
Prezzi rivisti anche sulla pasticceria, i tramezzini e i panini, a causa dei rincari delle materie prime. «Il salmone è triplicato a trenta euro – afferma la titolare – e anche il prosciutto Kofler è aumentato del 10%». Dall’altra parte della piazza, da Bido, il caffè a luglio costava 1,20 euro al banco, ora 1,30 e al tavolo 2 euro. «Ho aumentato la pasticceria e le brioches – spiega Francesca Bido - e con probabilità rialzerò ancora qualcosa, considerati i rincari sui latticini, il burro e la panna. Non possiamo esagerare, ma dobbiamo monitorare i consumi, evitando gli sprechi”. 
Il caffè è servito al banco a 1,30 euro anche nella pasticceria Marini, 1,80 al tavolo, mentre il cappuccino da 1,70 euro è passato a 1,80. «Sono aumentate perfino le salviette... - dice il titolare -. La farina da 37 euro oggi costa 70 euro al quintale, le marmellate hanno subìto un rincaro del 60%, il prezzo del burro da 6,80 euro è a 11,80. Ma abbiamo una clientela che ha capito, preferiamo la qualità e i prodotti freschi». 

QUELLI CHE TENGONO DURO
E se l’unico bar dove bere un caffè a un euro è il Goppion all’interno del Centro Candiani, al bar Sfizio di via Allegri è rimasto il prezzo più basso della piazza, ovvero 1,10 euro. «Il caffè è la base del nostro lavoro – afferma il titolare –, pertanto abbiamo ritoccato solo i prezzi delle paste. Io e mia moglie non abbiamo personale, abbiamo cercato di risparmiare sulle luci, ma se era stata eliminata la tassa sui frigoriferi, quelle dell’insegna e della tenda esterna sono raddoppiate. Ci sono la Siae per la radio, il canone Rai e dopo il 31 dicembre dovrò pagare il plateatico...». Da Chcolat il caffè oggi costa 1,30 euro, nel 2021 era a 1,10 euro. «Abbiamo alzato di 10 centesimi le paste - spiega Claudio Zanette - a causa dei rincari della materia prima. Consumiamo tonnellate di latte, che da 72 centesimi è passato a 1,20 euro al litro. Abbiamo spento il riscaldamento nel laboratorio, e ridotto il più possibile le cotture». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci