MESTRE - Era entrato in autostrada dal casello di Villabona o, al massimo, da quello di Mira-Oriago, diretto verso Padova. Poi, più o meno all'altezza dell'uscita di Mirano-Dolo, ha fermato l'auto nella piazzola di sosta, è sceso ed ha scaricato un sacco di immondizie nel contenitore a servizio dell'autostrada, per poi ripartire.
Nelle piazzole autostradali sono infatti presenti bidoni per il conferimento dei soli rifiuti prodotti durante il viaggio. «In nessun modo è consentito il loro utilizzo per lo scarico di rifiuti di altra provenienza - riprendono da Concessioni Autostradali Venete -. Evidentemente, invece, qualche pendolare ne approfitta per liberarsi di ingombri (e costi) a proprio carico». Un fenomeno che andava avanti da troppo tempo, tanto che da Cav ricordano come negli ultimi tre anni la media annua di rifiuti assimilabili ai quelli urbani recuperati nelle proprie piazzole di sosta è stata di 101.740 chili, di cui circa la metà riguardante conferimenti illeciti, perché di chiara provenienza domestica. «Parte di questi sono anche scarti pericolosi per l'ambiente: si parla di olio, vernici, perfino batterie esauste ed elettrodomestici - proseguono dall'autostrada -. A queste categorie appartengono ben 16.954 chili di materiale recuperato, di cui circa il 30-40% rinvenuto solo nelle piazzole di sosta. C'è poi la parte di pneumatici, interi o a pezzi, che in autostrada risulta considerevole: 10.150 chilogrammi recuperati in media ogni anno. Seppur ancora in fase sperimentale, le nuove telecamere di controllo stanno già dimostrando di costituire un argine al malcostume di alcuni utenti, permettendo, da un lato, di confermare la provenienza illecita di parte dei rifiuti recuperati in piazzola, dall'altro contribuendo a identificare e sanzionare i responsabili dell'abbandono». (f.fen.)
