Riccardo Rossato trova la serie A e torna a casa da avversario

Lunedì 27 Giugno 2022 di Davide Tamiello
Riccardo Rossato, di Mestre. Nella prossima stagione giocherà in serie A
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MESTRE -  L’anno prossimo, al Taliercio, tornerà nella sua Venezia da avversario. Più di terraferma che centro storico a dire la verità: Riccardo Rossato, infatti, 26enne capitano della neopromossa Scafati, è originario della Gazzera.

Il suo percorso è stato molto diverso da quello di tanti giovani che iniziano la loro carriera tra le giovanili della Reyer: lui, infatti, è partito dal basket Leoncino, meritandosi la chiamata della nazionale a 15 anni, per poi andare a giocarsi le sue chance a Casalpusterlengo (società che ha lanciato diversi campioni del futuro: un esempio per tutti la stella Nba Danilo Gallinari). 


LA GAVETTA
Tanta gavetta, per poi approdare a Reggio Calabria (dove era stato soprannominato “il sindaco” per la sua disponibilità verso i tifosi) e infine a Scafati: negli ultimi quattro anni ha conquistato la fiducia della società e del coach, arrivando a conquistarsi i gradi di capitano. L’ultima stagione, pur partendo dalla panchina, è stata quella del grande salto: per i campani è arrivata la promozione in Serie A. Rossato, miglior marcatore della squadra, è stato protagonista assoluto della cavalcata. «È stato un successo inaspettato, è stupendo - racconta Riccardo - sembra una pazzia pensare che l’anno prossimo giocherò contro la Reyer. Farà un certo che anche, per me che sono di casa, tornare da avversario. Ma lo sport è così».
Scafati è ben diversa da Venezia, ma Rossato non ci ha messo molto ad ambientarsi. «All’inizio è stato un po’ difficile, lo ammetto - continua - però questa cittadina di 50mila abitanti ti dà un calore enorme, ora sto davvero bene qui». Il talento di Riccardo è supportato da una “garra” ereditaria. 
Il dna della famiglia Rossato, infatti, deve avere i filamenti in corda, intrecciati come la retina di un canestro. Una passione viscerale, partita da papà Silvestro, colonna del basket locale dalla serie B (dove ha militato con lo Spinea) al campionato Csi (dove a Marghera ha giocato nella squadra arrivata a giocarsi una quindicina di anni fa le finali nazionali), passando per tutte le serie intermedie (gran parte di queste affrontate tra le fila dei Giants). L’amore per la palla a spicchi è arrivato come un passaggio al petto ai due figli: Francesco, che gioca in C gold con il Leoncino, e ovviamente Riccardo. «Eh sì, tutti quelli che hanno giocato contro di lui se lo ricordano per la sua grinta e la sua cattiveria agonistica - sorride Riccardo - sono sicuro che mi abbia trasmesso tanto, in primis la passione e la voglia di vincere. Gli devo molto e mi segue sempre». 


I TROFEI IN MOSTRA
Silvestro (o “Ross”, come lo conoscono tutti nell’ambiente del basket veneziano) ha una macelleria vicino a piazza Mercato a Marghera. Vende carne e bisogna specificarlo perché a guardarla sembra un vero e proprio tempio del basket, completo di canestro a parete e, ovviamente, foto e ritagli di giornale di tutti i successi dei suoi ragazzi. «Per noi la pallacanestro è una questione di sangue - spiega Silvestro -la passione per questo sport ai miei figli. Quand’erano piccoli avevo tappezzato la casa di canestri: nelle loro camere, in soggiorno, persino in bagno. Non mi interessava che sfondassero, volevo solo che amassero questo gioco quanto me». Niente da dire, missione compiuta. 

Ultimo aggiornamento: 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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