De Raffaele: «Errore che non dovrà più ripetersi»

Domenica 4 Aprile 2021 di G. Gar.
Il coach De Raffaele

Che i derby contro Trento non siano mai state partite banali si sapeva, ma in quello di ieri l'Umana Reyer ci ha messo tantissimo del suo per rimediare una figuraccia impensabile dopo i primi 25' di ottimo basket mostrato. La svolta è arrivata quando, avanti di 21 punti sul 67-46 dopo canestro di Mitchell Watt, gli orogranata hanno deciso che si poteva tranquillamente tornare con la testa a casa e iniziare a festeggiare le vacanze di Pasqua, senza però fare i conti con l'orgoglio di una Trento che alla Reyer ha sempre reso le cose difficili.

E non ricordarselo è stato un errore capitale per i giocatori orogranata, moltissimi dei quali quelle intense battaglie playoff le hanno giocate, e per lo staff tecnico che non ha trovato il grimaldello per ridare la scossa e rianimare la squadra. «Al di là di tutte le valutazioni che possiamo fare di qualsiasi tipo sul finale e sul supplementare, credo che l'errore capitale che abbiamo commesso sia stato quello di aver giocato ventisette minuti dominando la partita e sul +21 aver pensato che la partita fosse chiusa» individua la chiave di volta dei 45' persi 90-84 in Trentino coach Walter De Raffaele affidandosi a una dichiarazione riportata sul sito internet della società. Un atteggiamento di leggerezza che ha radici esclusivamente mentali visto che non si possono imputare né le fatiche del doppio impegno (in Europa la Reyer non gioca da mesi) né le assenze perché, al di là della perdurante mancanza di Michael Bramos, quello che ha perso malamente con Trento è lo stesso roster che ha battuto convincendo Trieste e soprattutto Milano. Unico assente oltre al capitano Isaac Fotu, al quale ora De Raffaele sta preferendo Vidmar in un assetto che rischia di mettere ai margini delle rotazioni il lungo neozelandese. «Per una squadra come la nostra quello che abbiamo commesso è un grande errore che non possiamo permetterci di fare e che non dovrà ripetersi» sa tanto di ammonimento, misto «minaccia», quello del tecnico orogranata. Del resto dagli sguardi in campo, dai banali errori commessi e dalla poca energia rispetto a quella dei trentini, la Reyer ha smesso di girare su più fronti. «Adesso è importante ricaricare e ripartire. Complimenti a Trento che ci ha creduto mettendo la partita sul binario che conosciamo: grande energia grande durezza». Cinque le partite che mancano alla fine della regular season (Brescia, Varese, Fortitudo, Treviso e Reggio Emilia) con i playoff che non sono a rischio ma, come sempre sottolineato in casa orogranata, conterà come ci arriverà Venezia. E quello di Trento non è un bel biglietto da visita.

Ultimo aggiornamento: 16:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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