VENEZIA - Povero ponte di Rialto. Il meticoloso restauro alle strutture e agli elementi decorativi da 5 milioni sta per concludersi e già si vedono i primi danneggiamenti. Il rischio è che, se non ci sarà una minima sorveglianza al monumento-simbolo di Venezia, presto sarà necessario un nuovo intervento sulle sue pietre per porvi rimedio.
La notte tra venerdì e ieri, mentre il cantiere di restauro è ancora aperto per apportare gli ultimi ritocchi, un vandalo della bomboletta spray ha colpito sulla sommità del ponte. Ha colpito nel modo più idiota possibile, sporcando con la sua tag (firma) l'intera serranda di una gioielleria e sbavando sia a destra che a sinistra con i colori rosso e giallo sui pilastri in pietra d'Istria. È un atto che sa di sfregio e di offesa anche nei confronti della città, dei suoi mecenati (il restauro è stato pagato da Renzo Rosso, di Diesel) e anche delle 200 persone che hanno lavorato al progetto di restauro delle imprese Lares, Lithos e Setten.
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