Truffe alla pubblica amministrazione: in un anno recuperati 25 milioni di euro

Sabato 25 Febbraio 2023 di Gianluca Amadori
Truffe alla pubblica amministrazione: in un anno recuperati 25 milioni di euro

Nel 2022, in Veneto, grazie alla Corte dei conti sono stati recuperati ben 25 milioni di euro, relativi a danni erariali provocati da dipendenti e amministratori pubblici e accertati attraverso sentenze già passate in giudicato ed eseguite dalle amministrazioni pubbliche danneggiate. Le somme recuperate negli ultimi 5 anni ammontano a 65 milioni di euro. Ad illustrare il bilancio dell'importante azione svolta dai magistrati contabili è stato, ieri, il procuratore regionale del Veneto, Ugo Montella, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti, svoltasi a Venezia, alla presenza di autorità militari, civili e religiose, tra cui il presidente della Regione, Luca Zaia.


PIRATERIA FINANZIARIA
Il procuratore ha spiegato che la vivacità economica del Veneto stimola gli appetiti criminali, che in alcuni casi si sono tradotti in «vera e propria pirateria finanziaria, in particolare nel campo della illecita acquisizione di contributi pubblici».

Ma le truffe (tra cui quelle finalizzate ad ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza) non sono l'unico fenomeno sul quale si è rivolta l'attività della Procura regionale, che lo scorso anno si è occupata di appalti pubblici, di gestione del patrimonio immobiliare, di danno conseguente ad episodi di mala sanità, nonché al mancato versamento di somme spettanti a varie amministrazioni oppure alla violazione del diritto di esclusiva da parte dei pubblici dipendenti. Tra i casi, spicca il risarcimento di oltre un milione chiesto ad un professore dell'Università di Padova per l'attività privata medico legale non autorizzata. Sotto inchiesta per l'attività libero professionale non prevista sono finiti anche altri due docenti dell'Ateneo padovano (presunto danno complessivo di oltre un milione e mezzo) e un medico dell'Ulss 2 Marca Trevigiana (danno di 144mila euro).


La Procura ha contestato un danno di 356mila euro a due ex direttori generali dell'Azienda Feltrina per violazioni nell'esecuzione di appalto di materiale sanitario. E ancora: un danno di 381 mila euro per un complesso edilizio realizzato solo parzialmente e dunque inutilizzato dall'Ater di Rovigo; un danno di 284 mila euro causato al Comune di Monselice per il mancato trasferimento di alcune unità immobiliari; un danno di 207mila euro al Comune di Auronzo per la concessione di contributi al Consorzio "Tre Cime Dolomiti" in violazione al Codice degli appalti; un danno di 887mila euro per l'affidamento dell'impianto di ripetizione radio-televisivo sul Monte Cero. Un'infermiera trevigiana (Ulss 2) è stata citata a giudizio per aver omesso le vaccinazioni previste per l'età pediatrica: danno contestato di quasi 80mila euro.


CONDANNE PER 11 MILIONI
Negli ultimi dodici mesi la Corte dei conti del Veneto ha inflitto condanne per poco meno di 11 milioni di euro, a fronte richieste risarcitorie formulate dalla procura di circa 13 milioni. In relazione all'utilizzo illegittimo di contributi pubblici il procuratore ha fatto riferimento al danno cagionato al Consorzio Pedemontana Veneta e Colli: tre condanne a risarcire 40mila euro.
Nella sua relazione la presidente della Corte Marta Tonolo, ha lamentato le carenze negli organici di magistrati e personale di cancelleria, che rendono non facile il lavoro della Corte dei conti, per poi esprimere preoccupazione in merito ad una serie di novità normative che, con l'obiettivo di liberare gli amministratori dalla "paura della firma", e dunque di snellire l'attività amministrativa, rischiano di creare un'ampia fascia di impunità, in distonia con un sistema «che invoca trasparenza, efficacia, economicità della pubblica amministrazione».

Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 11:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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