Spinea (Ve) - Simula una rapina violenta per giustificare il rientro tardivo a casa.
Arrivato a casa in queste condizioni, i genitori vanno di filato dai carabinieri e denunciano la rapina. Già i racconti presentano palesi incongruenze, la bicicletta viene subito ritrovata e i sospetti dei Carabinieri vengono fugati dopo altri accertamenti e l’escussione testimoniale del giovane; di fronte alle contestazioni sempre più pressanti, il ragazzo crolla e “vuota il sacco”, si è inventato tutto per nascondere il ritardo, compresi i cazzotti in faccia con le lesioni per 7 giorni che si è tirato da solo.
Per lui la segnalazione per simulazione di reato e procurato allarme alla Procura dei minori, poiché in città il fatto aveva dato adito a commenti allarmanti soprattutto sui social.