Rapina al Famila degli ex Mala del Brenta, due dei banditi chiedono scusa

Altri due. Fracasso e Bertoldo, invece, hanno preferito non rispondere

Sabato 25 Giugno 2022 di Nicola Munaro
Rapina al Famila degli ex Mala del Brenta, due dei banditi chiedono scusa
2

CAMPAGNA LUPIA - I rapinatori: Giampaolo Morgan, 54 anni, di Scorzè ed Enrico Milan, 61 anni di Campodarsego, che nel 2005 aveva fatto da basista e ricettatore al colpo alla gioielleria Tokatzian dove vennero rubati orologi e gioielli per due milioni di euro. Ad attenderli all'esterno il settantatreenne Rienzi Fracasso, con un passato di appartenenza alla mala del Brenta di Felice Maniero e Alessandro Bertoldo, 52 anni, di Campagna Lupia, ex appartenente alla Guardia di Finanza. Sono stati gli stessi protagonisti del colpo al Famila di Campagna Lupia, a raccontare al giudice per le indagini preliminari di Venezia, Luca Marini, i dettagli dell'assalto. L'hanno fatto ieri mattina durante l'udienza di convalida dell'arresto, vicenda sulla quale il gip non ha ancora depositato la decisione a parte per Fracasso, che resta ai domiciliari.

LA LORO VERSIONE
Se da un lato Fracasso e Bertoldo hanno scelto la strada del silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere, Morgan e Milan hanno ammesso. «Chiedo scusa» ha detto Morgan prima di raccontare di essere stato lui uno dei due rapinatori a entrare all'interno del supermercato per farsi consegnare l'incasso. Il resto l'ha spiegato Milan dicendo di essere lui il secondo rapinatore. Entrambi hanno confermato di essere fuggiti in sella allo scooter, poi abbandonato a casa di Bertoldo, a Campagna Lupia.

L'ARRESTO
Lì le hanno trovate i carabinieri di Vigonovo lunedì sera dopo aver fermato per un controllo la macchina con a bordo i quattro mezz'ora dopo il colpo, al Famila. Nell'auto sono stati trovati il denaro della rapina, 1.400 euro suddiviso in vari sacchetti, e una cinquantina di cartucce calibro 9. Nell'abitazione di Bertoldo, perquisita poco più tardi, sono stati scoperti, oltre allo scooter utilizzato per la rapina e risultato rubato a Favaro Veneto a gennaio (la sua targa era invece stata rubata a Padova a inizio aprile), un fucile e una scacciacani che, secondo gli investigatori, erano stati depositati dai malviventi subito dopo il colpo pensando che fosse un luogo sicuro, non rintracciabile. Nell'abitazione i carabinieri hanno trovato anche i caschi e materiale compatibile con quello utilizzato per la rapina: mascherine chirurgiche nere, una fasciatura bianca come quella indossata da uno dei rapinatori per nascondere un tatuaggio sul braccio, un passamontagna e una serie di indumenti.

LA BANDA
Fracasso, Bertoldo, Morgan e Milan sono sospettati di essere la banda dei discount, il gruppo di rapinatori che avevano colpito tra Mestre e la Riviera del Brenta. L'assalto al Famila di Campagna Lupia combacia per orario (le 18.15), armi usate (fucile a canne mozze e scacciacani), mezzo di fuga (scooter) e travestimento (caschi e mascherine) con il rosario di rapine messe insieme negli ultimi mesi. Identiche le modalità per gli assalti al Lidl del Terraglio il 10 giugno e il 6 giugno il Prix di Fossò. Il primo giugno la rapina al Maxi di Gardigiano di Scorzè, il 30 maggio il Prix di via Cavinelli a Pianiga. Un colpo identico a quello avvenuto ai primi di maggio al punto vendita di Arino di Dolo. A Mestre, invece, nel mirino era finito un terzo Prix il 12 aprile, in via Calabria. Sempre identico il marchio di fabbrica: uno o due uomini ad entrare nel supermercato, la pistola puntata in volto al cassiere, la minaccia per avere i soldi e poi la fuga in scooter. Ed è questo - dopo le confessioni di ieri - il fronte che interessa alle indagini.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci