Luca, morto annegato in laguna 28 anni fa. Aveva 14 anni. L'avvocato: «Riaprite il caso»

Venerdì 23 Ottobre 2020 di Nicola Munaro
Luca, morto annegato in laguna 28 anni fa. Aveva 14 anni. L'avvocato: «Riaprite il caso» (Foto di charlemagne da Pixabay)

LIDO DI VENEZIA - È una storia che affonda le proprie radici ventotto anni fa, sul far della sera del 2 ottobre 1992. Quando un incidente nautico davanti a riviera San Nicolò, al Lido, costò la vita a Luca Boscolo, 14 anni di Sacca Fisola annegato in laguna dopo che la barca sulla quale viaggiava assieme al fratello si era scontrata con il motoscafo cabinato di Giampietro Crosera, veneziano di Cannaregio e all'epoca direttore sportivo del calcio Venezia Eccellenza.

Una storia lontana, che però si potrebbe riaprire proprio in queste settimane.


LA RICHIESTA
Ieri mattina infatti in un'aula del tribunale civile di Venezia, a Rialto, l'avvocato Fabio Liberatore Castellano ha discusso il ricorso per un accertamento tecnico preventivo sulla dinamica dell'incidente. Se il tribunale accettasse - il giudice Ivana Morandin scioglierà la riserva nei prossimi giorni - allora il caso verrebbe riaperto dal punto di vista civile, cioè dei risarcimenti. Il capitolo penale, infatti, si è chiuso a doppia mandata con l'archiviazione della posizione di Crosera da parte del giudice delle indagini preliminari di Venezia, nell'ottobre 1994. 


A spingere per la riapertura del caso civile («questa è una morte che vuole giustizia, non vendetta» ha commentato al termine della discussione a Rialto l'avvocato Liberatore Castellano) è il comitato Verità e Giustizia per Luca Boscolo anche ieri presente all'uscita del tribunale. La tesi del Comitato e dell'avvocato è che la dinamica dell'impatto fatale al quattordicenne non sia stata chiarita fino in fondo. Per questo è stata allegata alla discussione anche una perizia di parte che riscriverebbe la storia di quella notte in laguna.


LA STORIA
Il corpo senza vita di Luca Boscolo fu trovato quasi cinque ore dopo l'impatto, verso l'1.30 del 3 ottobre, da un sommozzatore della guardia di finanza che dopo diverse immersioni aveva intravisto un corpo adagiato sul fondale, a circa un metro e mezzo di profondità. Quella sera Luca era a bordo di un cofano con il gemello Nicola: stavano tornando dall'Ospedale al mare dove avevano accompagnato il padre Paolo, infermiere. Erano usciti dal canale di via Manunzio quando si sono trovati di fronte al motoscafo cabinato di Crosera, proveniente dall'Arsenale e diretto a Santa Maria Elisabetta, che li ha centrati in pieno. Crosera stava accompagnando alcuni giocatori del Venezia al Lido dopo un allenamento nel campo dei Bacini. Anche Luca era un calciatore del Venezia.

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