MESTRE - È un eroe civile, un ragazzo di 27 anni che, quando serve, aiuta il prossimo. Un giorno del 2015, Dmytro Nikolayev di origini ucraine residente a Mestre da dodici anni, ha salvato una vita e per quel gesto le autorità veneziane hanno inviato a Roma la proposta di dargli la cittadinanza italiana per meriti civili: nel 2019 aveva fatto il colloquio in Questura, penultimo step prima della risposta ufficiale, ed oggi a distanza di oltre tre anni la Prefettura gli risponde che è tutto in regola, che la pratica è a Roma e attende solo la firma del presidente della Repubblica.
L'iter
Il problema è che quella pratica è in attesa da un po’ troppo tempo.
Il salvataggio del 2015
Tutto è nato, dunque, la sera di sabato 7 novembre del 2015: Dmytro stava percorrendo via Cavallotti a Mestre in sella allo scooter che usava per fare le consegne di Pony Express per la pizzeria “Da Michele”, quando ha notato un automobilista in difficoltà: l’Audi sbandava e si stava fermando. Dmytro ha mollato lo scooter e ha soccorso l’uomo di 65 anni che ormai aveva perso conoscenza per un malore, aiutato da un altro signore che ha estratto il malcapitato dall’auto, sorretto da una famiglia della zona che illuminava la strada con una torcia, offrendo acqua oppure una sedia, e da una ventina di ragazzi del Bangladesh che pregavano composti. Dmytro ha praticato il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca che aveva imparato da poco, frequentando un corso a scuola, senza mai smettere fino a quando non sono arrivati i sanitari del 118 che, stabilizzata la situazione, si sono complimentati perché aveva salvato una vita. «Dmytro è modesto e non ha raccontato tutto: - aveva detto due anni fa Barbara Nino, figlia dell’automobilista salvato - la verità è che ha lanciato il casco per terra e si è tuffato su mio papà per aiutarlo. Incurante di essere, di notte, in mezzo alla strada e sotto lo sguardo di tante persone, ha continuato a rianimarlo per mezz’ora. Serve tanta forza ma lui non si è mai fermato». Allora la famiglia Nino si era unita ai proponenti della concessione di cittadinanza lanciando un appello al Comune affinché facesse sentire la sua voce al ministero dell’Interno e al presidente della Repubblica. La pratica era stata avviata in seguito all’iniziativa dell’Ufficio scolastico regionale e della Fisa (Federazione italiana salvamento acquatico) che aveva tenuto il corso di primo soccorso cui aveva partecipato anche Dmytro.