NOALE - Il Tribunale congiunto di Forlì ha condannato il 29enne cittadino rumeno Emilian Dubja, residente a Forlì, a 6 anni e 2 mesi di carcere per violenza sessuale, minacce a mano armata e ferite nei confronti di una ragazza di Noale (difesa dall'avvocato Pascale De Falco), oggi 23enne.
La ragazza di Noale, allora fidanzata con il 27enne S.R., residente a Meldola (Fo), nonché amico di Dubja Emilian, era andata a trovarlo per passare insieme qualche giorno di vacanza. La coppia di fidanzati era stata ospitata nella casa del cittadino rumeno. La notte tra il 22 e il 23 agosto, tutti e tre avevano passato una notte brava frequentando alcuni locali della zona, bevendo e assumendo sostanze stupefacenti. Verso le 8 del mattino erano ritornati a casa. Mentre la coppia di fidanzati era andata a letto in una stanza della casa posta al piano superiore, il rumeno si era accomodato su un divano posto in salotto, al piano inferiore dell’abitazione.
Dopo qualche tempo Dubja Emilian è salito in camera, ha preso per un braccio la ragazza e con la forza l’ha costretta a scendere al pianterreno, con le chiare intenzioni di approfittarne sessualmente. Dopo averla distesa su un divano, l’uomo ha tentato in tutti i modi di possederla, ma la giovane ha iniziato ad urlare e a divincolarsi in ogni modo possibile. Ha anche chiamato a squarciagola il fidanzato, che però non è mai sceso in suo aiuto. Visti inutili i suoi sforzi, il rumeno ha estratto una pistola e l’ha puntata alle tempia della ragazza, provocandole delle abrasioni sulla fronte e sul viso con la canna dell’arma. La giovane è riuscita alla fine a divincolarsi e a fuggire. Dopo la denuncia presentata alle forze dell’ordine di Forlì, ieri ha avuto luogo il processo, terminato con la condanna del cittadino rumeno sopra descritta e il rinvio a giudizio dell’ex fidanzato per falsa testimonianza. Quanto i giudici hanno chiamato a testimoniare quello che all’epoca era il fidanzato della ragazza noalese, è parso subito chiaro che le sue dichiarazioni non apparissero del tutto veritiere. I due uomini erano molto amici tra di loro. Il fatto che non avesse udito le urla di terrore e le richieste di auto lanciate dalla sua fidanzata non hanno convinto gli organi giudicanti, che l’hanno quindi denunciato per falsa testimonianza. Il dubbio dei togati è che tra i due uomini, molto amici tra loro, ci fosse stato un accordo e che l’ex fidanzato della ragazza abbia fatto finta di non avere sentito nulla per ripagare il rumeno della cessione delle sostanze stupefacenti, delle quali aveva fatto abbondantemente uso nel corso della notte brava.
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