CHIOGGIA - Bloccato il trasferimento a Palazzo Ducale del San Paolo di Vittore Carpaccio (1465 circa – 1525/26) custodito da secoli nel santuario di San Domenico.
LE IPOTESI
Nessuna tra le ipotesi precedentemente formulata s’era dimostrate totalmente attendibile. Lo studioso è certo trattarsi dell’isola di Scarpanto, già dominio della Serenissima, che si trova sulla rotta marittima fra Rodi e Creta. Non è stato invece ancora chiarito come possa essere arrivato a San Domenico. Probabilmente, fu oggetto di scambi o donazioni delle quali si è persa traccia. Bellemo esclude, ad ogni modo, sia stato ordinato da qualche ente religioso o laico di Chioggia ove, nei decenni successivi al 1500 segnati dalla più profonda miseria, nessuno si sarebbe potuto concedere il lusso di commissionare un lavoro al Carpaccio, pittore tra i meglio pagati dell’epoca. Il dipinto risulta catalogato per la prima volta nel 1783. Un’ulteriore citazione, risale al 1830. Lo storico tende comunque a credere che il quadro rettangolare, relativamente piccolo (188 cm×134 cm) non sia stato affatto commissionato per un edificio adibito al culto. L’inatteso alt alla partenza per Venezia ha immediatamente fatto circolare la curiosa diceria secondo la quale il quadro farebbe di tutto pur di non essere spedito altrove. Già nell’autunno scorso, quasi all’ultimo momento, a causa dell’eccessivo costo della polizza assicurativa (12 milioni), dovette essere bloccato il suo trasferimento a Washington. Ne era prevista l’esposizione alla National Gallery of Art, nel contesto di una mostra interamente dedicata al Carpaccio.