I lavori per portare il treno a Tessera stoppano lo stadio

Martedì 2 Giugno 2020 di Elisio Trevisan
L'area del quadrante di Tessera
Il Quadrante non quadra più, o almeno così sarà almeno per quattro anni, se tutto va bene. Quattro anni a partire da quando inizieranno i lavori per costruire la bretella ferroviaria che finalmente collegherà l’aeroporto Marco Polo anche via treno. Il fatto è che non solo nel progetto da 425 milioni di euro la fermata per lo stadio è unicamente predisposta ma non progettata, praticamente realizzeranno le connessioni e gli attacchi elettrici ma lasceranno stare tutto il resto, non solo questo: per i 4 anni previsti di durata dei lavori (per la precisione 49 mesi), infatti, i cantieri invaderanno anche le aree del Quadrante Tessera, vale a dire i terreni dove si dovrebbe costruire lo stadio. Lo si può vedere sulle mappe delle tante modifiche temporanee della viabilità inserite nel progetto. Ora, è noto che del nuovo stadio si parla da anni senza arrivare mai alla conclusione, anzi neanche all’inizio, perché non hanno ancora trovato i fondi sufficienti per partire con l’operazione, ma se ci si mettono pure con i cantieri della bretella ferroviaria vuol dire che fino a che non sarà completata non si potrà più parlare di nuovo impianto per il Venezia Calcio. Rfi, Rete ferroviaria italiana, ha depositato il progetto in Regione ai primi di maggio, e la documentazione è consultabile fino al 14 giugno all’indirizzo internet http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/via-area-progetti col codice n. 18/2020, per chiunque voglia fare osservazioni, come i residenti di Tessera e Dese nei cui territori passerà la nuova linea rendendo necessario demolire varie case e capannoni e interferendo con le vie d’acqua, o il Comune di Venezia che ha messo all’opera Ambiente, Avvocatura civica, Lavori pubblici, Urbanistica perché studino approfonditamente le centinaia di pagine pubblicate per tutelare il territorio e la qualità di vita dei cittadini. Dopo le osservazioni il progetto completerà il suo iter per arrivare al via ai lavori. Le previsioni di Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo, sono per il 2025 con l’inaugurazione e l’entrata in servizio degli 8 chilometri di bretella lungo la quale ogni giorno transiteranno 56 treni regionali e 36 a lunga percorrenza dalle 5 della mattina fino alle 11 di sera che trasformeranno l’aeroporto in un potente nodo di interscambio tra aerei, mezzi acquei, su gomma e ferrovia. Con i rallentamenti provocati dall’emergenza Covid i tempi potrebbero slittare e quindi richiedere anche più di quattro anni, comunque fino a quando la bretella non sarà completata dello stadio meglio scordarsi, a meno che i vertici del Venezia Calcio non abbiano già trovato i finanziatori, che prima del lockdown per coronavirus ancora non c’erano, e non brucino le tappe per partire subito coi lavori. E in ogni caso, anche se avvenisse il miracolo, una volta che partirà la bretella lo stadio dovrà fermarsi. In attesa di capire se il Venezia si salverà e resterà in B, condizione essenziale per continuare a pensare allo stadio, due mesi fa il presidente Duncan Niederauer aveva detto che i soci statunitensi sono sempre coinvolti e pronti a finanziare l’opera ma che, per aumentare le probabilità di successo, sono alla ricerca di un gruppo di italiani, e veneziani in particolare, da inserire nel Cda. Il progetto prevede, oltre allo stadio, altri impianti sportivi, servizi vari come la ristorazione e qualche migliaio di nuovi parcheggi da realizzare sui terreni di proprietà del Casinò e quindi del Comune nell’area del Quadrante Tessera, area confinante con il perimetro aeroportuale (e quindi in concorrenza con i parcheggi di Save), e con la fascia di rispetto realizzata per ospitare la nuova pista di decollo e atterraggio, se diventerà necessaria in base all’aumento del numero di passeggeri. 
Ultimo aggiornamento: 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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