Un progetto per riportare la sabbia sulle spiagge venete

Martedì 25 Ottobre 2022 di Marta Gasparon
La spiaggia di Jesolo distrutta dalla mareggiata
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VENEZIA - Un protocollo d'intesa tra Regione Veneto, Conferenza dei sindaci del litorale e Camera di Commercio di Venezia e Rovigo per dare avvio ad uno studio di fattibilità relativo ad un progetto pilota green di ripascimento delle spiagge del litorale. È stato illustrato ieri al Palazzo Grandi Stazioni di Venezia in seguito all'approvazione di una delibera presentata dall'assessore regionale al Patrimonio e agli Enti locali, Francesco Calzavara, insieme agli assessori all'Ambiente e al Turismo, Gianpaolo Bottacin e Federico Caner. Il tutto nella consapevolezza che accanto agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto di costa, già da anni finanziati dalla Regione, alla luce dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze (un esempio su tutti l'Aqua Granda del 2019) oggi più che mai è necessario proporre soluzioni in un'ottica di medio e lungo termine (30-40 anni).
«Quella dell'ambiente è una materia complessa ha evidenziato Bottacin e il fatto che dinanzi ad essa siano stati coinvolti anche altri enti, è la conferma di come da parte di tutti ci sia la volontà di cercare una soluzione». Solida è la convenzione con l'Università di Padova, concretizzata da tempo grazie agli approfondimenti del professor Piero Ruol. «Un luminare nel suo campo: anni fa ha individuato delle possibilità d'intervento con opere strutturali, specificando come il ripascimento meccanico sia un processo ineludibile». Al di là dei cambiamenti climatici, per Bottacin va ricordato il tema del trasporto solido dei fiumi che, nel loro scorrere, portano sedimenti fino alla foce, sviluppando il fenomeno del ripascimento naturale. «Ma nel corso degli anni questo trasporto è diminuito».
Il protocollo d'intesa nasce da una situazione del litorale che Rosanna Conte, deputata al Parlamento europeo, ha definito a rischio. «Le nostre spiagge sono minacciate dall'erosione e le soluzioni trovate finora ha detto sono, seppur efficaci, a breve termine e costose». Da qui l'organizzazione mesi fa di una tavola rotonda che, partendo dal Nordest, raggiungesse Bruxelles, «per capire come eventualmente finanziare il progetto (che necessiterebbe di un investimento di centinaia di milioni di euro, ndr). E siamo andati a vedere quali sono le buone pratiche effettuate in Olanda».
È poi seguito un incontro con tecnici della Regione e Ruol, per capire se quelle teorie potrebbero essere applicate anche sul nostro litorale. In altre parole, sono state affiancate due competenze di massima esperienza in campo idraulico Paesi Bassi e Veneto per analizzare come procedere, tenendo conto «che la costa veneta è caratterizzata da situazioni talmente varie ha precisato la presidente della Conferenza dei sindaci, Roberta Nesto che lo studio dovrà calibrare le peculiarità di ciascuna».
«Quello di oggi (ieri, ndr) è un primo passo per il bene del territorio ha proseguito Conte . Se il progetto pilota andrà avanti, allora la Commissione europea potrebbe finanziare tutta l'operazione. Altrimenti ci sono altri fondi a cui attingere». Il protocollo prevede intanto un impegno economico di 122mila euro, divisi fra gli enti stipulanti (72mila a carico della Regione). «Con i suoi 72 milioni di presenze, di cui 25 nel settore balneare, e 18 miliardi di fatturato ha detto Caner il turismo rappresenta la prima voce del bilancio regionale. I flussi sono ripresi quest'anno alla grande. Il tasso più alto di occupazione? In agosto, registrato dal cluster del camping mare, e Cavallino-Treporti è il top da questo punto di vista, con un'occupazione del 97,5%, seguito dal lago (93%). L'intero ricettivo mare ha raggiunto l'87% di copertura». «Fino al 2015 ha concluso Bottacin la difesa costiera era in capo allo Stato, poi è stata affidata alle Regioni. Peccato che lo Stato si sia dimenticato di trasferire anche i fondi».
 

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