Stangata dei vigili sulle prostitute e i loro clienti, multe da più di mille euro

Mercoledì 10 Marzo 2021 di Davide Tamiello
GIRO DI VITE Stretta della polizia locale sui controlli anti prostituzione a Mestre e Marghera
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MESTRE - Le persone hanno dimostrato di sapersi adattare allo stravolgimento delle abitudini imposto dalla pandemia. I bar chiudono alle 18? Aperitivo alle 16. Non si possono fare feste e cene in casa? C’è la videoconferenza. Coprifuoco alle 22? A prostitute ci si va fino alle 21. Su questo ultimo punto, però, la polizia locale è stata molto chiara: occhio che se vi scopriamo sono dolori. E, in effetti, negli ultimi due giorni è arrivata la stangata: 31 multe per 16 clienti. Conti alla mano, la scappatella con una squillo di strada, oggi rischia di costare veramente cara: 350 euro di multa per violazione del regolamento di polizia urbana, 100 euro di Daspo urbano, 400 euro per la trasgressione delle norme anti contagio, a cui si possono aggiungere maggiorazioni varie a seconda della situazione (essere in auto, per esempio, comporta un 30 per cento in più della sanzione). Morale: un totale che supera i mille euro e che può raggiungere tranquillamente i 1.500. 


L’OPERAZIONE
Il momento non è casuale. Le giornate si allungano, il freddo invernale sembra un ricordo e la primavera è alle porte: gli uomini del nucleo operativo, coordinati dal commissario capo Gianni Franzoi, hanno voluto lanciare un avvertimento a quanti pensano di venire a Mestre per calmare i bollenti spiriti. Si è notato che in questo periodo, in cui dopo le 22 uscire non è consentito, la fascia in cui le prostitute lavorano di più è tra le 17.30 e le 21. E in questo intervallo di tempo, appunto, sono arrivate le multe a raffica: 16 verbali da 350 euro e 15 da 100 euro, tutti accompagnati da ordine di allontanamento. Le aree controllate in maniera particolare dal nucleo di pronto impiego quelle tra via Fratelli Bandiera, a Marghera, e via Fagarè, via Podgora, via Col di Lan, a Mestre. In via Fratelli Bandiera sono state sanzionate prostitute di nazionalità bulgara, insieme a clienti di nazionalità italiana, romena e bengalese provenienti da Mirano, Scorzè, Mestre e Campodarsego (Padova). All’interno del Rione Piave sono state invece multate lucciole romene e cinesi, insieme a clienti italiani residenti a Martellago, Treviso e Bari. La clientela è decisamente varia: dal professionista all’operaio, dal rappresentante allo studente. 
I NUMERI
Dall’inizio dell’anno, i clienti delle prostitute multati dalla polizia locale sono stati 93. Chi ci casca una volta, non ci riprova: la percentuale di recidiva è inferiore all’1%. Un fenomeno che ha subito una trasformazione radicale con l’emergenza sanitaria. Prima del covid, in città, si contavano tra giorno e notte una sessantina di prostitute. Oggi sono meno di venti. Tutte (o quasi) rispettano rigorosamente il limite orario delle 22, anche perché di fatto con il coprifuoco le possibilità di intercettare potenziali clienti sono ridotte al minimo. Dalla tarda mattinata fino alle 15 si giocano la piazza 8 bulgare, 5 ecuadoriane e una italiana. Sono concentrate principalmente nell’area di Marghera, tra via Fratelli Bandiera e laterali. In via Piave, zona via Col Di Lana, resiste solo una cinese: lei è l’unica a lavorare anche di notte, come se nulla fosse mai cambiato. Poi c’è la fascia serale, che va indicativamente nella fascia 17-22. In questo momento si danno il turno al massimo 11 ragazze, 2 nigeriane e un gruppetto di transessuali che vivono e lavorano in zona via Piave.
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Ultimo aggiornamento: 09:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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