Prosecco salta il vertice per il Codice: il clima si fa rovente

Martedì 19 Luglio 2022 di Alda Vanzan
Prosecco salta il vertice che doveva decidere sul docg

VENEZIA - Prosecco, salta il vertice del 26 luglio, quello che doveva registrare la firma del Codice di autoregolamentazione tra i produttori delle famose bollicine e, soprattutto, decretare l'eliminazione del termine Superiore finora utilizzato dalla Docg, ma anche la morte delle comparazioni tra le differenti Denominazioni. Evidentemente seccati dalla polemica scoppiata in Veneto, a Roma è stato deciso di annullare l'incontro. Non solo: se mai ce ne sarà un altro, dovrà essere richiesto da tutti e tre i Consorzi, vale a dire il Consorzio della Doc (le bollicine di pianura, quelle che hanno il mercato più forte ma poco pedigree, tanto che dai detrattori vengono snobbate ed etichettate come il Prosecco dei sabbioni di Jesolo), il Consorzio Docg Conegliano Valdobbiadene (la cosiddetta viticoltura eroica, tutta in pendenza), il Consorzio Docg Asolo (il più piccolo dei tre). La mail del direttore del ministero delle Politiche agricole, Giuseppe Ambrosio, è arrivata a 11 persone, tra cui Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Docg; Ugo Zamperoni, presidente del Consorzio di Asolo; Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela Prosecco Doc.

E poi i rispettivi direttori, funzionari e addetti stampa. Oggetto: Riunione presso Consorzio di tutela Docg Prosecco Conegliano Valdobbiadene martedì 26 luglio 2022 alle ore 9.30. Il testo: Facendo seguito alla precedente corrispondenza riguardante l'oggetto si comunica che la riunione è rinviata a data da destinarsi (e comunque non prima del prossimo 5 settembre). Segue che la documentazione in bozza deve intendersi allo stato come non prodotta e non utilizzabile. La ulteriore convocazione è subordinata alla formale richiesta dei tre presidenti dei Consorzi in indirizzo. Firmato: Giuseppe Ambrosio, consigliere ministeriale. Cioè il direttore delle Politiche agricole citato dalla Bortolomiol nella convocazione del Cda del Consorzio Docg per il 22 luglio. Il Cda del Consorzio Doc dovrebbe invece riunirsi in via straordinaria oggi.


LA VICENDA
Prima di vedere quali sono state le reazioni dei tre Consorzi alla mail ministeriale, un breve riassunto della vicenda. I tre Consorzi - il Doc e i due Docg - dovevano trovarsi il 26 luglio per firmare un accordo relativo alla comunicazione dei propri vini. Due i temi caldi: l'eliminazione del termine Superiore da parte delle Docg e il divieto di fare comparazioni dirette, non oggettive, con altre Denominazoni, tali da far ritenere che le Docg siano migliori della Doc. Interpellato al riguardo dal Gazzettino, il direttore del Consorzio della Doc Prosecco, ha detto: Il Prosecco Superiore non esiste. Così noi della Doc abbiamo chiesto al ministero di mettere delle regole». Tra le reazioni, quella del governatore Luca Zaia: «Guerra del Prosecco? Danni enormi per tutti».


I COMMENTI
L'annullamento della riunione del 26 luglio è stata così commentata dai Consorzi: la Doc e la Docg Asolo si sono dati la consegna del silenzio, la Docg Conegliano Valdobbiadene è andata giù con l'accetta. Nell'ordine: Il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, fa sapere che al momento non intende rilasciare alcuna dichiarazione a commento delle più recenti vicende relative al Prosecco. Eventuali dichiarazioni da parte dei membri del Consiglio di Amministrazione saranno da ritenersi opinioni individuali. Da Asolo: Il presidente del Consorzio Asolo Prosecco, Ugo Zamperoni, in coerenza con le previsioni del Testo Unico del Vino, conferma di non avere intenzione, attuale e futura, di rilasciare alcuna dichiarazione su argomenti che coinvolgano altre denominazioni di origine. Decisamente netta Elvira Bortolomiol, presidente della Docg Conegliano Valdobbiadene: «Sono state diffuse e recepite informazioni false circa l'operato del nostro Consorzio. Non esiste nessun tipo di accordo sull'ipotetico Consorzio Unico, né circa il dominio prosecco.it, che rimarrà in nostro possesso e nessun accordo circa l'eliminazione del nome Prosecco. Tanto meno si è giunti ad accordi circa la condivisione di codici di autoregolamentazione. Infine, sottolineiamo che il termine Superiore è parte integrante del nostro nome, essendo previsto da disciplinare ed essendo esplicativo della nostra storia, dell'identità del vino e della sua qualità». E ancora: «Saremo intransigenti rispetto ad attacchi ingiustificati e lesivi della nostra autorevolezza».
Sulla vicenda è intervenuta anche la Coldiretti Veneto: «Dibattito fuori luogo in un momento in cui serve coesione», ha detto il direttore Marina Montedoro. E il consigliere regionale Tommaso Razzolini (FdI): «Un sacrilegio cancellare le differenze che rendono unica l'area storica di produzione».
 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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