Il sindaco Brugnaro: «Iscriviamo all'Anagrafe anche chi è domiciliato a Venezia, porteremo in città 30mila studenti»

Venerdì 13 Maggio 2022 di Marta Gasparon
Le lauree in piazza San Marco

VENEZIA - Pensare alla città come un grande campus urbano, puntando al futuro e all'innovazione.

Se ne è parlato ieri, a Ca' Farsetti, insieme al rettore Iuav Benno Albrecht e al sindaco Luigi Brugnaro, che con l'occasione ha annunciato la volontà di avviare una trasformazione per l'Ufficio anagrafe. «La legge lo consente ha spiegato il primo cittadino e credo che in Italia nessuno ancora lo abbia fatto. Ho in mente di aprire anche la quota dei domiciliati, affinché si registrino come tali. In modo che ottengano dei vantaggi (come quello della Carta Venezia) ed emergano gli appartamenti dati loro in affitto. Sì, il dato dell'anagrafe parla di 50mila abitanti circa, ma si tratta di residenti. Poi, appunto, ci sono i domiciliati, persone presenti, che in città lavorano e studiano».


MODELLO BOSTON
L'obiettivo del progetto Venezia come Boston, portato avanti dall'Università Iuav con il sostegno del Comune, mira innanzitutto ad aumentare la popolazione studentesca; o meglio, a raddoppiarla, nel contempo ridisegnando gli assetti urbani e di gestione del territorio. Se la percentuale di laureati, nella fascia d'età 30-34, vede l'Italia al penultimo posto, seguita soltanto dalla Romania, secondo le stime dell'ateneo lagunare, per raggiungere le medie nazionali ed europee occorrerebbe aggiungere in Veneto 70mila studenti. E Venezia è il luogo in cui è possibile immaginare l'incremento più significativo, con un'aggiunta di almeno 30mila studenti, che porterebbero l'intero Comune alla percentuale di giovani universitari sul totale della popolazione pari al 17% (rapporto oggi fermo all'8%). Ospitare una comunità accademica attiva, ma soprattutto residente, porterebbe a ridisegnare non solo le dinamiche urbane, ma pure i flussi e gli spazi della città storica, insieme ai sistemi di trasporto e di collegamento, da potenziare e velocizzare anche attraverso l'uso di navette brevi, anche via acquea (si pensi al tratto tra San Giuliano e l'ex macello di S. Giobbe o al Montiron).
CAMPUS URBANO
«Dobbiamo trovare un sostegno corale ha affermato il sindaco coinvolgendo anche porto ed aeroporto». A tal proposito Iuav ha realizzato un prospetto per la configurazione di una nuova viabilità, in grado di mettere in comunicazione i vari poli con l'obiettivo di avere un campus, tra terraferma e centro storico, sviluppato lungo una direttrice di 20 km. Proprio come nel caso di Boston. «Un grande campus urbano commenta il rettore, ricordando come attualmente gli studenti in laguna siano 28mila che da Via Torino condurrebbe fino a S. Marta, espandendosi verso M9, Marghera e Vega con il suo Parco scientifico-tecnologico, arrivando fino al Lido e innervandosi per la città storica. Senza dimenticare gli spazi di S. Giuliano e Forte Marghera, che potrebbe diventare un grande centro per i giovani».
LA SINERGIA
Il tutto in una sinergia tra le varie componenti in campo: oltre agli atenei, istituzioni culturali, sociali ed economiche. Tra le prospettive future, anche un incremento dei corsi Iuav. «E speriamo possa farlo anche Ca' Foscari ha detto Brugnaro L'idea è quella di spostare l'architettura su tanti fronti, come quello della sicurezza lavorativa e del territorio». «È qualcosa che stiamo studiando, le parole di Albrecht dobbiamo inventarci qualcosa di nuovo, da proiettare nell'ottica del lavoro che ci sarà fra qualche anno. Nei prossimi anni l'Italia dovrà investire in formazione e ricerca e Venezia potrà essere il luogo chiave dell'intera operazione in Veneto». Un'idea ambiziosa dunque. «Il ministro Brunetta si è detto disponibile a seguire il progetto. Vedremo se anche il governo lo sarà», ha aggiunto Brugnaro.

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Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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