Il parroco non si presenta in tribunale. Il giudice: «D’Antiga, niente scuse altrimenti sarà portato in aula dai carabinieri»

Sabato 12 Novembre 2022 di Nicola Munaro
Massimiliano D'Antiga
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VENEZIA - Se non ci andrà da solo, il 16 dicembre Massimiliano D’Antiga verrà accompagnato in tribunale dai carabinieri. L’obiettivo - come deciso dal giudice Stefano Manduzio, che ha firmato l’ordinanza - è evitare che non si ripeta quanto successo ieri con l’ex sacerdote, ora ridotto allo stato laicale da papa Francesco, che non si è presentato all’udienza in cui era citato come teste dell’accusa nel processo al corvo del Patriarcato, mandando solamente una nota del suo avvocato (senza però allegare una delega).

Una mossa che di fatto ha annullato l’appuntamento in aula di ieri pomeriggio, giorno fissato dal giudice per ascoltare le parole dell’ex sacerdote.

LA NOTA

In una paginetta di word l’avvocato milanese Fabio Marzo Palazzo scrive che Massimiliano D’Antiga non ha potuto presentarsi in udienza in quanto la notifica è avvenuta soltanto il 10 novembre (cioè giovedì, un giorno prima della sua comparizione in aula) e che ieri - 11 novembre - l’ex sacerdote aveva già fissato un impegno fuori Venezia per l’assistenza ad una persona fragile, e non poteva rimandarlo. Poi, la disponibilità a presentarsi in altre occasioni fatta eccezione per il periodo dal 16 al 20 dicembre, quando il fu parroco ha già impegni fuori Venezia che ci terrebbe a non rimandare. Agenda vuole che la prossima udienza sia in calendario il 16 dicembre.

LEVATA DI SCUDI

«In questo processo - ha commentato, infastidito, il giudice Stefano Manduzio dopo aver letto la nota dell’avvocato di D’Antiga, che nel dibattimento è solo testimone - ho cercato di fare un calendario idoneo compatibile alle enormi difficoltà di questo tribunale date dall’assenza di magistrati. Se questo calendario non viene rispettato si finisce per comprimere altri processi. Non voglio approfondire la questione sulla nota: è vero, la citazione è stata il giorno prima, ma non c’è da parte di D’Antiga una prova vera di un impedimento per il quale non presentarsi in un’aula di tribunale». Parole che hanno aperto la strada alla pubblico ministero Daniela Moroni, per cui l’ex parroco di San Zulian e San Salvador rappresenta l’ultimo teste in elenco. «Chiedo che il 16 dicembre D’Antiga venga portato qui - ha detto la rappresentante dell’accusa - È vero, la notifica è arrivata il giorno prima ma non ci sono giustificazioni, è stato citato ieri (giovedì, ndr) quindi non lo faccio andare a prendere adesso ma chiedo l’accompagnamento coattivo nella prossima udienza. Non si sa - ha continuato la pm - quale tipo di appuntamenti abbia proprio quella settimana ma da oggi (ieri, ndr) ha un mese e cinque giorni per organizzarsi e venire». Richiesta alla quale si sono accodati gli avvocati di parte civile Sarah Franchini, Pierpaolo Bottin, Cristiano Alessandri («in queste righe c’è la chiara dichiarazione di non voler comparire nemmeno il 16 dicembre», ha detto) che hanno raccolto anche la sottolineatura del giudice di iniziare a far parlare i propri clienti, parti civili nel processo. Ecco quindi che il 16 dicembre, dopo D’Antiga, potranno sfilare davanti al tribunale il vicario del patriarca, Angelo Pagan e altri sacerdoti. Ma anche Alessandro Tamborini, fedele di San Zulian e tra i principali avversari dell’ex sacerdote e della sua cerchia.

L’ORDINANZA

Così, quello che iniziava ad aleggiare in aula, si è materializzato poco dopo quando il giudice ha disposto una nuova notifica per la testimonianza di Massimiliano D’Antiga, specificando che se non si presenterà da solo il giorno della prossima udienza, dovrà essere prelevato e portato in tribunale dalla forza pubblica, a meno di impedimenti veri. Non basterà più, quindi, uno scritto e un impegno fuori Venezia per non rispondere alle domande sul corvo del Patriarcato

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 16:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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