Acqua alta, raffica di disdette negli alberghi: «Il 35% dei clienti rinuncia»

Lunedì 18 Novembre 2019
Acqua alta, raffica di disdette negli alberghi: «Il 35% dei clienti rinuncia»
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VENEZIA - Mentre la città oggi, lunedì 18 novembre, respira e in piccola parte si asciuga complice il meto favorevole, la conta dei danni segnala diverse situazioni.

ALBERGHI 
Disdette del 35% sulle prenotazioni alberghiere («una stima sicuramente per difetto») e «almeno 30 milioni di danni agli immobili raggiunti dalla marea».
Claudio Scarpa, direttore di Federalberghi Venezia, traccia il primo bilancio degli effetti delle tre grandi ondate di marea che questa settimana hanno inondato il capoluogo veneto. «In questi giorni le strutture alberghiere sono subissate di richieste di informazioni da parte di turisti che vogliono essere aggiornati sull'emergenza. In realtà -spiega- Solo l'ondata di martedì scorso, con i suoi 187 cm, può definirsi realmente eccezionale. Negli altri due casi l'acqua alta è arrivata intorno ai 150 cm, una quota molto importante ma non emergenziale. Da sottolineare poi che non c'è mai stato un pericolo serio e reale per le persone ma solo danni materiali alle strutture». Visto anche il miglioramento della situazione sotto il profilo meteorologico, «stiamo avviando una campagna promozionale per far capire che l'emergenza è finita e che si può venire tranquillamente a Venezia - conclude Scarpa - per vivere serenamente da turisti la città».

 

LA FENICE
 Il teatro La Fenice di Venezia sta tornando alla normalità dopo i danni subiti per l'acqua alta che avevano messo in forse l'inaugurazione della stagione il 24 novembre con il Don Carlo. «Oggi c'è una prova costume e domani si ricomincia il lavoro in teatro» spiega Alex Esposito, basso baritono che canterà per la prima volta la parte di Filippo II. «All'inaugurazione - osserva - più che la paura del debutto, ci sarà la gioia di cantare. Don Carlo è un'opera meravigliosa ma questa volta ci sarà da mettere una medaglia al valore al teatro e alla città». Gli artisti si erano salutati il 12 novembre fuori dal teatro dopo la prova quando hanno sentito l'allarme. In nottata «è stato poi l'apocalisse» con il picco di 187 centimetri e al mattino «c'erano tubi enormi che pompavano acqua fuori dal teatro. Una situazione drammatica - osserva - Pensavo che sarebbe saltato il Don Carlo». Invece tutti, coro e orchestra inclusi, sono stati spostati al teatro comunale di Treviso per le prove. Nel frattempo sono iniziati i lavori in teatro per sistemare impianto elettrico, riscaldamento antincendio. «Si sono messi al lavoro giorno e notte - conclude - e ce l'hanno fatta. Sono degli eroi».

SCUOLA GRANDE
Anche la Scuola Grande San Giovanni Evangelista  ha subìto gravi danni a causa dell'acqua alta che ha colpito Venezia in questi giorni, ma grazie all'impegno del personale e dei confratelli, la struttura è già fruibile e pienamente operativa. Tutte le aree del piano terra, scrive il Guardian Grande, Franco Bosello, in una lettera indirizzata ai confratelli e agli amici della Scuola, sono state coinvolte e solo la sala Stendardo è finora rimasta indenne. In particolare, la chiesa di San Giovanni Evangelista è la parte che ha subìto più danni, con l'acqua che ha bagnato i dossali (le antiche pareti lignee) e le storiche panche che, galleggiando, hanno sbattuto sulle pareti e su altri manufatti e fatto cadere a terra alcuni candelabri antichi, che a causa dell'urto si sono spezzati. Rovinata dall'acqua anche la grotta della Madonna di Lourdes, che risulta essere la prima costruita al mondo; qui il vento ha anche divelto una finestra. Nel dare notizia di quanto accaduto, Bosello scrive: «L'impegno straordinario, senza soluzione di continuità, che tutto il personale ha saputo garantire, ha fatto sì che la gravità degli effetti negativi, ingenti, sia rimasta circoscritta solo a quanto la forza dell'acqua della laguna, la sua pervasivitànelle strutture e negli impianti ha inevitabilmente prodotto».
Ultimo aggiornamento: 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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