Premio Campiello, ecco i magnifici 5: ci sono volute quattro votazioni

Venerdì 25 Maggio 2018
Premio Campiello 2018: da sinistra Luxardo, Nordio, Zoppas
PADOVA - Un premio Campiello all'insegna della mancanza dello stile. È la bacchettata che Lorenzo Tomasin, professore di Filologia romanza all'Università di Losanna, ha fatto cadere sui concorrenti del Premio Campiello 2018, presentando nell'aula magna del Bo di Padova i libri esaminati dalla Giuria dei Letterati, presieduta dal magistrato Carlo Nordio. E ci sono volute quattro votazioni perché uscisse la rosa dei cinque finalisti della 56/a edizione del premio letterario promosso da Confindustria Veneto.

Tra le 65 opere segnalate (su 248 ammesse dalla giuria tecnica), i finalisti usciti dalla prima votazione sono stati Helena Janeczek, con «La ragazza con la leica» (Guanda), con 9 voti, Ermanno Cavazzoni, con «La galassia dei dementi» (La Nave di Teseo), con 6 voti, e Davide Orecchio con «Mio padre la rivoluzione» (Minimum Fax) con 6 voti. Alla seconda votazione, la Giuria ha premiato con 6 voti Francesco Targhetta, con «Le vite potenziali» (Mondadori). Dopo una terza votazione a vuoto, l'ultima finalista con 6 voti, uscita dal ballottaggio in quarta votazione, è stata Rosella Postorino con «Le assaggiatrici» (Feltrinelli).

 Tra i cinque titoli la Giuria dei Trecento lettori sceglierà il vincitore, che sarà proclamato il 15 settembre al Teatro La Fenice a Venezia. ». Vincitore del premio Campiello Opera prima, riconoscimento attribuito a un autore al suo esordio letterario, è stato Valerio Valentini, con «Gli 80 di Campo-Rammaglia», edito da Laterza.
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