VENEZIA Alla fine la “parità di premio” è arrivata: le regatanti veneziane avranno gli stessi assegni dei colleghi uomini, a partire dalla prossima Regata Storica di domenica 5 settembre.
Con l’equiparazione dei premi, si conclude quindi una polemica che da Venezia aveva raggiunto persino le sfere politiche romane. Proprio a ridosso della Storica, una determina comunale ieri ha posto fine alla questione. Nel groviglio delle regole proprie delle gare agonistiche e dell’intera voga alla veneta, dal momento che è insieme sport ma anche tradizione e talvolta i fattori propri dell’uno cozzano contro l’altra, era consuetudine che i premi in quota alle varie categorie in gara (Giovanissimi, Caorline, Donne e Campioni) concernenti la Regata Storica, fossero ripartiti non dal Comune ma dall’associazione dei Regatanti. In questo versante si è sempre assistito ad una disparità di trattamento economico fra gli uomini e le donne in gara, tanto che le prime arrivate al traguardo ricevevano un premio di regata pari al quarto fra gli uomini in gondolino.
Per le regate di voga alla veneta, infatti, il Comune promuove un calendario agonistico, con premi in denaro in proporzione alle categorie in gara e alla loro classifica finale. La difformità di genere nel trattamento economico, ogni anno, in prossimità della Regata Storica, veniva contestata dalle donne al remo, ma senza esito. Fino al 22 luglio di quest’anno, quando la disparità è finita sui banchi del consiglio comunale, grazie ad un emendamento presentato dall’opposizione di centrosinistra, che chiedeva un aumento del montepremi per la “Storica” 2021 di 7.300 euro al fine di pareggiare i premi di regata fra atleti uomini e donne. Ne è nato un putiferio, perché il consigliere leghista Giovanni Giusto, delegato alla Tutela delle Tradizioni (e quindi alle regate), ha rigettato la richiesta, facendo in pratica votare contro l’emendamento l’intera maggioranza. Giusto aveva sostenuto che la divisione dei premi della Regata Storica dovesse essere compiuta dall’associazione dei Regatanti, senza ingerenze da parte dell’amministrazione comunale. Una difesa della tradizione, che però ha toccato un tema assai sensibile, come la parità di genere.
Da qui, ecco le accuse di sessismo inviate all’indirizzo dell’Amministrazione Brugnaro e l’intervento di deputati e senatori subito all’opera per presentare interrogazioni alle diverse commissioni parlamentari. Intanto, i regatanti replicavano a Giusto che già dal 2017 la loro associazione aveva posto il problema della ripartizione, con il riequilibrio a favore delle donne, senza essere stata mai ascoltata. Pochi giorni dopo, con un tweet, lo stesso sindaco Brugnaro aveva messo fine alla questione, assicurando che i premi di regata sarebbero stati equiparati e che solo il Comune li avrebbe ripartiti.
Così è stato fatto, e ieri la determina ha aumentato i premi di regata di ben 25.931 euro, passando dai complessivi 92.021 euro a 117.952; non solo la categoria Donne viene beneficiata, ma l’incremento ha riguardato anche le quote spettanti agli equipaggi delle caorline per la Regata Storica, parificandolo a quello della categoria Campioni su gondolini.
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