Poveglia, l'isola sospesa con tesoro da 354mila euro

Lunedì 22 Marzo 2021
Poveglia, l'isola sospesa con tesoro da 354mila euro

VENEZIA La battaglia delle isole; da una parte la Certosa, sulla quale si sono accesi i riflettori per l'azione di comitati e gruppi consigliari (a partire dal 25 Aprile) preoccupati da progetti di sviluppo turistico, dall'altra Poveglia, l'isola sospesa, che da tempo langue tra carte bollate e covid. Doveva diventare il paradiso dei veneziani, molti dei quali si erano mobilitati con una sottoscrizione civica, invece è tutto fermo. 


LA BATTAGLIA GIUDIZIARIA

Dopo la non congruità dell'offerta da parte dell'allora ancora non sindaco Luigi Brugnaro (513mila euro), c'è attesa per un secondo ricorso (il primo è già stato vinto) sulle motivazioni che hanno portato il Demanio a non affidare l'isola all'associazione. «Siamo pazienti, il tribunale doveva esprimersi e nel frattempo, sebbene il covid non permette le attività, rimaniamo vigili.

Quest'anno non abbiamo richiesto, come abbiamo fatto sempre, di andare 6-7 fine settimana in isola», afferma Andrea Barina, uno dei fondatori di Poveglia per tutti. Il portavoce del gruppo racconta lo stato attuale dell'isola lagunare: «Da un'ispezione, risulta più abbandonata di quando ce ne curavamo. Tutti i passaggi che avevamo costruito, i percorsi battuti, assieme agli itinerari o alla piantumazione di alberi, tutto quello che fino a due anni fa era stato costruito, oggi è degrado». E anche il ponte che collega le due isole non versa nelle migliori condizioni: «Non c'è più nessuno che la salvaguarda, come facevamo noi, il ponte è preda dei vandali, ed addirittura è stato bruciato, alcune barche stanno marcendo nel canale. L'abbandono c'è e noi non possiamo prendercene cura, aspettiamo». 


LA SOTTOSCRIZIONE

Lo stato non pregiudica la reattività dei poveglianti nell'esser pronti a ripartire, appena si potrà: «Siamo pronti. Abbiamo anche la fiducia dei soci, perché nelle tre richieste di rimborsare il fondo di scopo, almeno i tre quarti hanno scelto di lasciarlo all'associazione. Noi continuiamo comunque ad essere vigili sul bene pubblico che ci auguriamo possa restare tale per molto tempo». Le casse dell'associazione sono comunque ricche: «Ci sono ancora 354mila euro a disposizione. L'isola dopo la non congruità dell'offerta di Brugnaro, è rimasta parcheggiata sul niente, sempre a disposizione del Demanio. Noi chiediamo di poter spendere questi soldi che abbiamo, avviando i progetti che avevamo presentato e che continuano ad esser lì. In questo periodo abbiamo effettuato iniziative, un congresso sui beni comuni, il capitale c'è, la fiducia anche». 


LA POLEMICA

Da ultimo, l'associazione risponde all'assessore Simone Venturini, che ieri aveva criticato il metodo Poveglia, riferendosi alla Certosa: «Che sorpresa leggere l'assessore Venturini tirare in ballo e a sproposito l'associazione Poveglia per Tutti, augurandosi che la mobilitazione dei tanti che chiedono che l'isola della Certosa rimanga pubblica, non ricada in ciò che definisce metodo Poveglia». Il gruppo rigetta etichette: «Un'etichetta paradossale, sia per denigrare l'iniziativa di centinaia di cittadini che hanno semplicemente a cuore il proprio territorio, sia per incolpare l'associazione dell'abbandono in cui versa l'isola di Poveglia. Una vuota illazione: non abbiamo mai avuto una concessione su Poveglia, anche grazie a tanto ostruzionismo istituzionale. Abbiamo intrapreso infinite interlocuzioni con le istituzioni, il Demanio, il ministero, e anche vinto il ricorso al Tar. Quali sono stati realizzati dalla sua amministrazione? Zero». Non manca un invito: «Il metodo Poveglia è dare priorità e parola ai cittadini, attivarsi per un mix di pubblico/privato che faccia il bene della collettività». Tomaso Borzomì

Ultimo aggiornamento: 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci