La battaglia per Poveglia: non c'è un bando per la cessione. «Sarebbe come vendere il Colosseo»

Sabato 4 Marzo 2023 di r.vitt
L'isola di Poveglia

VENEZIA - «L'Agenzia del Demanio sonda periodicamente il mercato, ai fini della valorizzazione di alcuni beni e in caso abbia riscontri positivi procede acquisendo ulteriori elementi. Ma Poveglia, Sant'Andrea, San Salvador e Casa Madonna Nicopeja non costituiscono bandi di vendita e rivestono una modalità meramente esplorativa e non vincolante in alcun modo su bandi o avvio di procedura di evidenza».
Questa la risposta, fornita ieri alla Camera, dal sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, rispondendo all'interpellanza di Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra sul rischio di "svendita e privatizzazione" delle isole veneziane.
In dicembre, l'Agenzia del Demanio aveva avviato dei bandi "esplorativi" su quattro beni, due nuovi e due per i quali i tentativi non si erano mai concretizzati. La gara più datata è quella della vendita di Poveglia, di cui si parla da decenni, ma che non è mai andata in porto. Anche per l'ex convento di San Salvador, poco distante da Rialto, si tratta dell'ennesima istanza, dopo che era stata valutata l'ipotesi di trasferirvi gli uffici della Prefettura e della città metropolitana, attualmente ospitati a Ca' Corner, vicino a San Maurizio.


Nuovo, a metà, il bando su Sant'Andrea, l'isola dei lagunari, che anni fa era stato inserito in un piano complessivo di valorizzazione insieme alla Certosa, ma dopo un ricorso al Tar era stato stralciato. Infine nuovo l'avviso di manifestazione di interesse per la casa della Madonna Nicopeja agli Alberoni, già colonia estiva per bambini e successivamente struttura per disabili, che potrebbe essere trasformata in complesso ricettivo non ricadendo nel perimetro vincolato del centro storico per le nuove licenze alberghiere.
Insomma, secondo il Governo si tratterebbe semplicemente di sondare il mercato, ma Zanella non è soddisfatta: «Non possiamo pensare - ha detto - che questi beni siano disponibili, sono di per sè indisponibili e dovremmo tutti fare uno scatto di consapevolezza su questo. Chiedo al governo che si ripensi all'utilizzo in termini meramente ragionieristici. Valuteremo come mobilitare la città e il Paese di fronte a questa risposta inadeguata e burocratica del Governo, ed all'immobilismo di Regione e Comune. È come se vendessero il Colosseo e tutti stessero solo a guardare».
 

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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