Porto di Venezia, ​Musolino: «Io, calunniato da 2 signor nessuno: li denuncio»

Venerdì 26 Giugno 2020 di Michele Fullin
Porto di Venezia, Musolino: «Io, calunniato da 2 signor nessuno: li denuncio»

Dopo una settimana di polemiche, di esposti in procura e un bilancio bocciato, il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale, Pino Musolino esce allo scoperto. E annuncia la sua controffensiva, anche giudiziaria, nei confronti dei rappresentanti ne Comitato di gestione portuale di Regione Veneto e Città Metropolitana di Venezia, Mariorosa Campitelli e Fabrizio Giri. Il nodo del contendere è ormai noto: i 9 milioni a fondo perduto erogati dal Porto a una società del gruppo Mantovani attiva a Fusina, a cui è stata anche allungata la concessione per 10 anni nonostante il mancato rispetto degli accordi. Un'operazione, secondo Giri e Campitelli, assai discutibile e comunque decisa in autonomia dal presidente. Per questo i due hanno detto no al bilancio 2019 e hanno presentato un esposto in Procura. Ma Musolino non accetta le accuse e rilancia. 

Le carte che hanno fatto saltare il bilancio al Porto

Presidente, c'è stato un esposto in cui si chiede alla Procura di accertare se lei abbia commesso reati.
«Guardi, io sono non sereno, ma serenissimo. In Procura ci vado volentieri perché ho i documenti, atti, registrazioni, verbali che attestano la totale correttezza del mio operato e di quello delle persone che hanno lavorato con me. Io posso rispondere a domande su ogni riga del bilancio. Mi auguro che lo sappiano fare anche loro». 

In un tweet lei ha scritto In Procura ci andremo anche noi, dopo quella della Corte dei conti. Che significa?
«Significa che venerdì scorso abbiamo inviato alla Procura della Corte dei conti un'informativa per segnalare una potenziale paralisi immotivata dell'attività portuale a causa del blocco del bilancio e anche di un possibile futuro danno erariale che i due signori potrebbero causare con la loro condotta. Il Comitato di gestione è un organo amministrativo e ci sono responsabilità precise per i componenti».

Ma parlava anche della Procura della Repubblica. 
«Io sono qua che vi parlo da giorni, dò risposte, atti, pareri, loro scrivono accuse infamanti. Li querelo per calunnia. Ho segnalato al Ministero delle Infrastrutture la situazione. Ho verbali, documenti, registrazioni di tutti gli incontri fatti in due anni con questi signori».

Ritiene di essere vittima di una congiura?
«Non credo che si tratti di una congiura, ma di un'azione poco ponderata da parte di signori che non pensavano che cosa sarebbe accaduto. Ha visto i consensi nazionali a favore di Musolino? Mai vista una cosa del genere neanche per i miei predecessori. Agenti marittimi, portuali, aziende, armatori. Si è raccolto tutto il mondo della logistica. Di norma questo non succede. Questi signori, invece, non li conosce nessuno, li chiamiamo e non rispondono».

Però affermano che l'operazione con Fusina tra il 2018 e il 2019 sia stata condotta con scarsa trasparenza o, peggio, che ci sia qualcosa di non regolare.
«Dovreste chiedere a loro in che cosa diverge la loro opinione da quella degli esperti, da quella del Dipe (che dipende dalla Presidenza del Consiglio) o dell'Avvocatura dello Stato. Durante il Comitato di gestione della scorsa settimana, i revisori, nominati dai ministeri, hanno detto a quei signori che non stanno mettendo in dubbio la legittimità del mio lavoro, ma del loro, perché hanno certificato tutti i miei bilanci: tre preventivi e tre consuntivi. Tutto questo senza mai fare alcuna osservazione. Vediamo cosa dirà il Ministero, perché loro sono organi amministrativi di un ente pubblico, non possono dire quello che vogliono come i consiglieri comunali».

Chi ha effettuato la revisione del Piano economico e finanziario del terminal di Fusina?
«Mi sono avvalso degli stessi consulenti usati dal presidente Zaia per il riordino del Piano economico e finanziario della Pedemontana. O sono loro incompetenti oppure anche i miei atti sono giusti».

Cosa succederà ora?
«Ho convocato un comitato per oggi, venerdì 26 giugno ma Giri e Campitelli hanno risposto per mail dicendo che sono indisponibili alla presenza».

Ne convocherà un altro?
«Sto valutando se convocarne un altro. Vediamo. I due dicono che vogliono il bene del porto, poi però non si presentano e fanno ostruzionismo. Non mi pare un segnale della sussistenza giuridica delle loro motivazioni. Il Governo è stato segnalato con due note venerdì scorso, quindi la nuova convocazione era solo un segnale distensivo». 

Se si presentassero cosa direbbe loro?
«Vorrei sapere pagina e riga delle norme che sarebbero state violate e come due persone pensino di togliere il lavoro a oltre 21mila persone. Stanno facendo scelte con estrema superficialità, ma nel loro ruolo hanno il 33,3 per cento di responsabilità. Come me».

Come si sente ora?
«L'anno scorso ero amareggiato. Ora sono sereno. Mi hanno fatto scoprire di essere apprezzato da gente che neanche conoscevo».

Ritiene che rappresentati da Campitelli e Giri, cioè il presidente Zaia e il sindaco Brugnaro non sappiano nulla?
«Io prendo per buone le dichiarazioni di Zaia che ha detto che non sapeva nulla perché ha dato carta biancae ha affermato che se i bilanci sono buoni vanno votati.

Brugnaro ha detto in una riga: mi fido di Giri. Mi pare che si vada dentro le sabbie mobili. L'unico vero goal era il commissariamento e mi pare sia stato evitato».

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