Deposito di grano invaso dai piccioni: all'ingresso montagne di escrementi

Il grano serviva come rifornimento per diverse aziende di farine site in tutta la Pianura Padana

Martedì 26 Luglio 2022 di Elisio Trevisan
I colombi sul deposito di cereali a Porto Marghera
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MARGHERA - Sotto il tiro dei piccioni che hanno trovato una riserva di cibo e anche un gabinetto. È uno dei depositi di cereali al porto commerciale di Marghera, in piena isola portuale tra il canale industriale Ovest e la banchina Piemonte del molo A. Le foto mostrano i piccioni che svolazzano e scorrazzano tranquillamente dentro al deposito del terminal Trv che sta per Terminal Rinfuse Venezia, ex Tri, terminal Rinfuse Italia. È del gruppo internazionale Euroports, leader nel settore in Europa dove controlla 18 terminal, movimenta oltre 70 milioni di tonnellate di merci con 700 milioni di euro di fatturato e 2800 dipendenti.

I cereali che arrivano via mare ai terminal di Porto Marghera sono destinati alle aziende molitorie di tutta la pianura Padana, e anche oltre, che preparano le farine per tutti i tipi di pasta, pane, dolci e altri cibi che si ricavano dai cereali.

Il grano è destinato a tutta la Pianura Padana

I terminal che nel porto commerciale veneziano trattano questo tipo di rinfuse sono, oltre al Trv, il Multi Service e l’Interporto Rivers Venezia. Nel Multi Service, in particolare, la banchina Venezia Giulia tra il molo A e il canale industriale Nord, è attrezzata con un impianto integrato per lo sbarco di cereali, farine e semi oleosi da tramoggia depolverata a magazzino, grazie a una linea di nastri, con rata di sbarco di 700 tonnellate l’ora. Interporto Rivers Venezia, che si affaccia sul canale industriale Ovest, ha una capacità di stoccaggio che ammonta a circa 100.000 tonnellate suddivise in spazi totalmente separati, e realizza con i prodotti agricoli circa il 50% del proprio volume di traffico. Per quanto riguarda il Trv, infine, delle 4 banchine che ha in concessione, quella specificatamente dedicata a cereali, farine e semi è la Piemonte, lunga 769 metri con 4 accosti operativi: alle rinfuse agricole sono dedicati 3 magazzini, con una capacità di stoccaggio di circa 200 tonnellate di agroalimentare, di cui 100 tonnellate a silo. Proprio accanto ai magazzini per i cereali, inoltre, ci sono gli spazi per il carbone e altri metalli (tipiche merci dei terminal rinfuse varie), depositato in spazi a cielo aperto o in magazzini comunque aperti dai quali, con un colpo di vento, si solleva in nuvole e si posa ovunque. Il carbone, tra l’altro, con gli sconvolgimenti provocati dalla guerra in Ucraina, è tornato ad essere una merce preziosa e le quantità che arrivano a Marghera sono aumentate e continueranno così finché l’Italia non raggiungerà un’indipendenza energetica dai paesi dell’Est, Russia in testa. Dai dati diffusi dall’Autorità del sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas), relativi al primo trimestre di quest’anno, infatti, risultano in aumento tutti i principali dati aggregati riferiti al traffico merci: e tra questi dry bulk (appunto rinfuse minerarie e alimentari) con 1.807.743 tonnellate (+34,5%), con il carbone e la lignite che la fanno da padrone con 430.620 tonnellate e un +220,7%, e prodotti chimici con 61.854 tonnellate (+38,7%). Per quanto riguarda cereali, farine e semi, invece, proprio la guerra in Ucraina e il blocco dei rifornimenti da quel Paese (che, assieme alla Russia, è uno dei due granai d’Europa che riforniscono anche l’Africa) ha fatto schizzare i prezzi all’insù, e solo con il passare dei mesi e un rallentamento delle operazioni belliche, sono scesi a livelli più abbordabili. L’incremento dei prezzi, ad ogni modo, non ha ridotto le quantità di merci in arrivo nei depositi di Marghera.

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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