Cavalcavia ferrovia "sparito", ma ora i lavori sono fermi

Venerdì 27 Marzo 2020 di Fulvio Fenzo
Il ponte smantellato
MESTRE - Lo stavano tagliando a fette, quasi fosse una torta. Solo che ogni pezzo pesa tonnellate che, un po’ per volta, venivano portate via per farlo sparire un poco per volta. Solo l’emergenza Covid-19 poteva fermare anche questa operazione, vista l’impossibilità stoccare e di recuperare i materiali necessari per proseguire con il maxi-cantiere avviato da pochi mesi su via Libertà, di fronte al Vega e a quel cavalcaferrovia verso via Torino che, per i pochi che adesso transitano tra Mestre e Venezia, è quasi “sparito” per metà.
ALT AL CANTIERE
Peccato aver dovuto interrompere improvvisamente i lavori perché, con il traffico quasi azzerato, sarebbero filati lisci senza problemi guadagnando tempo prezioso su una tabella di marcia che è ancora lunga perché - stop per il coronavirus permettendo - la fine di questo super-cantiere da 14 milioni di euro è prevista per l’aprile del 2022. Se in città stanno comunque continuando le asfaltature e, anche con le ultime restrizioni decise dal Governo, questo tipo di opere potrebbero andare avanti, le difficoltà di garantire la sicurezza e la prosecuzione dei lavori del nuovo maxi-svincolo tra Venezia, Mestre e Porto Marghera appaiono attualmente insormontabili. Se la Brussi Costruzioni, la ditta che si è aggiudicata l’appalto, sta tentando ancora di capire come riorganizzarsi per cercare di far ripartire le opere, l’impossibilità attuale di approvvigionarsi di tutti i materiali unita alla predisposizione di tutte le misure di sicurezza anti-contagio tra i lavoratori (ma c’è anche la necessità di garantire ogni giorno la fornitura dei pasti), fanno intendere che l’intervento potrà proseguire solo quando sarà finita - o, almeno, un po “allentata” - la stretta imposta da Roma.
LA SITUAZIONE ATTUALE
Partiti a metà novembre, finora i lavori si erano concentrati sullo “spostamento” delle quattro corsie di via Libertà più a destra (in direzione Venezia) verso il Vega, per far posto all’area di cantiere sul cavalcaferrovia di cui, alla fine di questa prima fase, resterà solo la rampa verso via Torino, perché il progetto prevede di farlo passare sopra alla futura galleria dentro alla quale correrà via Libertà, con una rotatoria sopraelevata e due rampe dirette sia verso Venezia che in direzione di Mestre. «Sempre in questa prima fase - fanno sapere dai Lavori pubblici - una volta completata la demolizione del cavalcaferrovia si procederà allo scavo per le fondazioni della galleria e, sul versante del Vega, con lo spostamento del vecchio binario ferroviario della Prima zona industriale». Si farà così posto al trasferimento del cantiere sull’altro lato della strada consentendo, progressivamente, di spostare da una parte all’altra le quattro corsie (un po’ più ristrette) di via Libertà. Insomma, un intervento colossale che, per colpa del coronavirus, deve forzatamente subire uno stop. 
Ultimo aggiornamento: 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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