CHIOGGIA - Cessato allarme: il ponte girevole sul canale di San Domenico non è pericolante. L'ha appurato, l'altra notte, un ingegnere del Comune accorso sul posto pochi minuti dopo la comparsa di un cedimento sulla rampa est. Verificata la consistenza del manufatto, il tecnico ha escluso ogni rischio immediato. L'unico collegamento diretto fra il centro insulare e Sottomarina rimarrà, comunque, un sorvegliato speciale. Risulta, infatti, inserito nella lista delle infrastrutture che dovranno essere presto sottoposte a interventi di manutenzione straordinaria. L'allarme era scattato l'altra sera, verso le 22, quando, notato un vistoso avvallamento sull'asfalto, temendo il peggio, alcuni passanti avevano deciso di chiamare i vigili del fuoco. I pompieri, a loro volta, hanno chiesto l'intervento della Polizia locale. Il sindaco Alessandro Ferro ha seguito tutte le verifiche e disposto ulteriori controlli, effettuati nel primo pomeriggio di ieri.
PIASTRA DI FERROE' stato accertato il cedimento di una piastra di ferro non strutturale che sostiene l'asfalto. Sollecitata dal passaggio dei veicoli più pesanti, si è mossa più del suo gioco naturale. I tecnici stanno ora valutando la situazione, nella speranza di poter bloccare l'elemento fuori sede, mantenendo comunque inalterata la viabilità attuale. Ferro ha accolto il cessato allarme con un respiro di sollievo. Qualora i tecnici avessero riscontrato seri danni alle strutture, il sindaco non avrebbe potuto far altro che ordinare il dirottamento di tutto il traffico urbano per Ridotto Madonna, lungo il tratto a doppia carreggiata compreso tra lo svincolo della Romea e la grande rotonda dell'ospedale.
Ma il Comune, l'Anas e il Provveditorato devono fare i conti anche con il ponte della Fossetta, chiuso al traffico da qualche mese. Risalente agli anni Trenta, aveva retto bene sino ad una decina d'anni or sono. Ha, quindi, cominciato a mostrare evidenti segni di degrado strutturale. Nel febbraio scorso, era emerso che non sarebbe più potuto essere mantenuto in esercizio, nemmeno a senso unico alternato. Lungo 58 metri, era fondamentale per il flusso del traffico urbano. Garantiva, inoltre, il rapido passaggio dei mezzi di soccorso, soprattutto nei fine settimana estivi. I chioggiotti se ne servivano quotidianamente per passare da Sottomarina a Ridotto Madonna per, poi, dirigersi verso il centro storico. Impossibile, al momento, prevedere la data d'inizio della ricostruzione.
IL PONTE TRANSLAGUNAREL'ente che soprintende alle strade statali ha, invece, già programmato la sostituzione dell'ormai quasi inaffidabile suoletta portante dei varchi della Romea sull'Adige e sul Brenta, entrambi risalenti ai primi anni Sessanta. I lavori inizieranno entro la fine d'ottobre e si protrarranno per una decina di mesi. Comincia a mostrare segni di invecchiamento anche il ponte translagunare, che collega Chioggia alla terraferma. L'ex Magistrato alle acque dovrà, invece, pensare al ponte del Musichiere gettato, negli anni Sessanta, tra il quartiere della Tombola e l'Isola dei Saloni. Si tratta dell'unico varco carrabile d'accesso al vecchio scalo portuale della Marittima, ove hanno sede le principali industrie ittiche e un silo costiero adibito all'immagazzinaggio del cemento sbarcato dalle navi. La chiusura di questo ponte metterebbe in ginocchio buona parte dell'economia cittadina. La sua tenuta è ormai agli sgoccioli. Da qualche settimana, i veicoli possono transitarvi solo a velocità ridotta e a senso unico alternato. Qualche mese fa, aveva destato preoccupazione anche il cavalcavia di Borgo San Giovanni. Per consentire la verifica delle lesioni, dovette essere disposta la chiusura della corsia riservata agli autobus.
Il sindaco Alessandro Ferro, però, non teme che il quadro possa aggravarsi prima degli interventi programmati: «La situazione è sotto controllo e mi sento di rassicurare la popolazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA PIASTRA DI FERROE' stato accertato il cedimento di una piastra di ferro non strutturale che sostiene l'asfalto. Sollecitata dal passaggio dei veicoli più pesanti, si è mossa più del suo gioco naturale. I tecnici stanno ora valutando la situazione, nella speranza di poter bloccare l'elemento fuori sede, mantenendo comunque inalterata la viabilità attuale. Ferro ha accolto il cessato allarme con un respiro di sollievo. Qualora i tecnici avessero riscontrato seri danni alle strutture, il sindaco non avrebbe potuto far altro che ordinare il dirottamento di tutto il traffico urbano per Ridotto Madonna, lungo il tratto a doppia carreggiata compreso tra lo svincolo della Romea e la grande rotonda dell'ospedale.
Ma il Comune, l'Anas e il Provveditorato devono fare i conti anche con il ponte della Fossetta, chiuso al traffico da qualche mese. Risalente agli anni Trenta, aveva retto bene sino ad una decina d'anni or sono. Ha, quindi, cominciato a mostrare evidenti segni di degrado strutturale. Nel febbraio scorso, era emerso che non sarebbe più potuto essere mantenuto in esercizio, nemmeno a senso unico alternato. Lungo 58 metri, era fondamentale per il flusso del traffico urbano. Garantiva, inoltre, il rapido passaggio dei mezzi di soccorso, soprattutto nei fine settimana estivi. I chioggiotti se ne servivano quotidianamente per passare da Sottomarina a Ridotto Madonna per, poi, dirigersi verso il centro storico. Impossibile, al momento, prevedere la data d'inizio della ricostruzione.
IL PONTE TRANSLAGUNAREL'ente che soprintende alle strade statali ha, invece, già programmato la sostituzione dell'ormai quasi inaffidabile suoletta portante dei varchi della Romea sull'Adige e sul Brenta, entrambi risalenti ai primi anni Sessanta. I lavori inizieranno entro la fine d'ottobre e si protrarranno per una decina di mesi. Comincia a mostrare segni di invecchiamento anche il ponte translagunare, che collega Chioggia alla terraferma. L'ex Magistrato alle acque dovrà, invece, pensare al ponte del Musichiere gettato, negli anni Sessanta, tra il quartiere della Tombola e l'Isola dei Saloni. Si tratta dell'unico varco carrabile d'accesso al vecchio scalo portuale della Marittima, ove hanno sede le principali industrie ittiche e un silo costiero adibito all'immagazzinaggio del cemento sbarcato dalle navi. La chiusura di questo ponte metterebbe in ginocchio buona parte dell'economia cittadina. La sua tenuta è ormai agli sgoccioli. Da qualche settimana, i veicoli possono transitarvi solo a velocità ridotta e a senso unico alternato. Qualche mese fa, aveva destato preoccupazione anche il cavalcavia di Borgo San Giovanni. Per consentire la verifica delle lesioni, dovette essere disposta la chiusura della corsia riservata agli autobus.
Il sindaco Alessandro Ferro, però, non teme che il quadro possa aggravarsi prima degli interventi programmati: «La situazione è sotto controllo e mi sento di rassicurare la popolazione».
