Scalini in vetro troppo pericolosi, il ponte di Calatrava diventa di pietra

Mercoledì 22 Dicembre 2021 di Michele Fullin
Ponte di Calatrava
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VENEZIA - Ponte della Costituzione? Sarebbe meglio chiamarlo il ponte d'Oro, visto che nelle sue vicissitudini che hanno visto dilatare tempi e costi in modo vertiginoso, l'onere a carico della città è più che raddoppiato nei vent'anni che separano l'approvazione del progetto esecutivo (6 milioni 720mila) e lo smantellamento dell'inutile ovovia, avvenuto nel maggio dello scorso anno senza aver mai funzionato un solo giorno. Sommando al costo fissato dalla Corte dei conti a 11 milioni 600mila euro (ma ora i soldi spesi sono di più a causa di manutenzioni e sostituzioni di elementi) i due milioni circa dell'ovovia otteniamo l'iperbolica cifra di 13 milioni e 600mila euro per un ponte che nei mesi invernali si può percorrere solo sulla rampa centrale, in pietra. Quelle laterali in vetro sono infatti sdrucciolevoli e il Comune, per garantire la sicurezza ed evitare risarcimenti per lesioni, ha deciso di vietare il passaggio.

GRADINI IN TRACHITE
Il prossimo anno, però i costosi gradini in vetro, tutti diversi l'uno dall'altro e del costo di almeno 7 mila euro l'uno, saranno sostituiti da lastre di trachite. Questa è l'intenzione del Comune, che a bilancio ha stanziato mezzo milione per il 2022 allo scopo.
«Abbiamo stanziato questa somma - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto - per fare una valutazione sulla possibilità di sostituire i gradini di vetro con gradini in trachite. Questo perché tutte le soluzioni sperimentate finora non hanno portato ad alcun risultato: strisce adesive, resine, resine con quarzo. Niente di questo ha funzionato anche perché il numero di persone che ci passano sopra sono tali che riducono sensibilmente la durata. Un materiale che può ridurre lo scivolamento in una scuola, può funzionare, su un ponte come questo perderebbe di efficacia molto presto».
E qui torna la cara, vecchia trachite.

SOLUZIONI INUTILI
«Siccome circa due anni fa avevamo sostituito con successo i pianerottoli in vetro, abbiamo pensato di farlo anche con il resto. Si rendono necessari diversi pareri prima di procedere. Prima di tutto, è necessaria la valutazione strutturale perché il peso dei materiali è differente e così la loro resistenza meccanica. Poi serve il parere della Soprintendenza e l'autorizzazione paesaggistica poiché si va a modificare l'aspetto di un manufatto esistente. Infine serve anche il parere del progettista, visto che il progetto era stato concepito diversamente. Quest'ultimo parere è per il Comune meno vincolante, comunque, perché abbiamo la responsabilità della sicurezza dei passanti e oggi siamo costretti a limitare la percorribilità del ponte solo in un tratto. Pensiamo che la priorità sia la sicurezza».
L'archistar Santiago Calatrava tra l'altro aveva vivamente protestato ed era andato in causa con il Comune di Bilbao perché era stato deciso di coprire il piano di calpestio del ponte (in cristallo) con un tappeto di gomma in quanto la gente si faceva male.
Infine, a breve, sarà effettuato un intervento sulla geometria del ponte perché l'ultimo monitoraggio aveva evidenziato la necessità di riconfigurare l'arco ribassato come era accaduto sei anni fa. Per questo, il Comune ha stanziato ulteriori 200mila euro.
«E io pago!» avrebbe detto Totò.
 

Ultimo aggiornamento: 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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