VENEZIA - Pochi giorni fa, un riconoscimento di gran conto: il cinquantenne veneziano Pietro Consavari si è infatti ritrovato esposto fra i piu influenti volti delle startup mondiali, nella Nasdaq Tower che si staglia con i suoi luminosissimi led nella centralissima Times Square di New York.
SANTA CROCE
Nato a San Giacomo dell'Orio, nel sestiere di Santa Croce, Consavari ha frequentato la lagunare Scuola internazionale di Grafica, per avviare un percorso di designer e art director per molte agenzie, nel Veneto e poi a Milano: qui ha fondato, nel 2001, la Consavari & Associati, gestita per dieci anni e con lavori per brand come Ferrari, Lancia, Heineken. Tezenis. A Venezia, negli anni giovanili Pietro ha lavorato anche come dj, con un suo programma in una nota radio locale: «Secondo me sottovalutiamo l'aspetto cosmopolita e creativo di Venezia, assai più importante di quello turistico, Venezia è un hub mondiale di cultura e creatività, troppo spesso ce ne dimentichiamo»
Dieci anni di gavetta, poi la decisione di assumere un non facile rischio: «Alla fine del 2011, ovviamente non senza timori, mi sono trasferito negli Stati Uniti - spiega Consavari - e ho un po' ricominciato tutto da zero; mi sono ritrovato in Silicon Valley imparando come funziona il tech avanzato, un mondo completamente nuovo». Percorso duro ma affascinante: «La prima posizione e' stata in RIngcentral prosegue Pietro - che all'epoca stava lavorando su di un prodotto relativamente nuovo basato sul passaggio da un sistema di comunicazione analogico ad un sistema completamente digitale». Passi successivi, l'ingaggio a Tribune Digital, fra i piu importanti gruppi media degli USA, quindi nientemeno che al colosso Amazon, partecipando in anteprima a progetti che avrebbero visto la luce solo diversi anni dopo: «Ero responsabile per Product Design delle applicazioni Email, Calendario e Contatti per le Fire Tablet, le tavolette a colori alternative al lettore Kindle; in Amazon e' stato incredibile perche all'epoca lavorammo su un concetto che non esisteva ancora, quella dei supporti vocali Alexa e Echo». Non facile la scelta di lasciare la realta di Seattle fondata dal magnate Jeff Bezos, per una nuova sfida, quella di Birdeye, startup informatica e non solo che affianca imprese. «Fu un periodo duro, lavoravo ad Amazon e la sera e nel week end portavamo avanti Birdeye - aggiunge Consavari - a quel punto dovetti decidere se rimanere in Amazon (con tutte le garanzie del caso) oppure rischiare tutto e lavorare full time in Birdeye Decisi per il salto». Il mercato ha dato ragione, come conferma il riconoscimento del Nasdaq, la celebre borsa esclusivamente elettronica nata a Wall Street nel 1971. «Un traguardo assolutamente importante - conclude soddisfatto - perche il Nasdaq ci ha riconosciuto futura parte del loro listino»