Picco di ricoverati Covid, mai così tanti negli ospedali del Veneziano

Mercoledì 11 Novembre 2020 di Nicola Munaro
Anche i medici dell'esercito in turno per i tamponi
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VENEZIA - Nemmeno quando tutta Italia era chiusa in casa e la prima ondata era nel pieno delle sue forze, il Veneziano aveva mai registrato tanti ricoverati quanti ne riportava il bollettino serale di ieri di Azienda Zero: 326 in totale. Venti in più di ieri, diciotto in più rispetto al precedente picco di 308 ricoveri registrato alle 17 del 31 marzo, in pieno lockdown.
NOVEMBRE NERO
Dei 326 ricoveri di ieri, dato record nell’intera narrazione della pandemia e cifra plastica di cosa significhi questa seconda ondata, 29 si trovano nei reparti di Terapia intensiva dei vari ospedali del Veneziano, 19 sono in via di guarigione e sono ospitati in strutture territoriali dove sono stati trasferiti dagli ospedali mentre il resto, 278 persone, si trovano su un letto di Malattie infettive delle strutture per acuti dell’area metropolitana. 
A impressionare e preoccupare, però non è solo il numero assoluto. La progressione avuta nei primi giorni di novembre dà l’esatta idea di quale sia la situazione. L’1 novembre Azienda Zero contava 192 ricoverati, ieri 326. In dieci giorni quindi c’è stata un’impennata decisa che ha fatto registrare 134 nuovi ricoveri: in pratica più del 40% delle attuali persone ora su un letto d’ospedale è entrata in questo primo scorcio di novembre. Se da un lato il record di 326 ricoverati è la fetta più grave dei malati Covid, c’è anche da dire che rappresenta il numero più esiguo dei 7.132 attualmente positivi riportati dal bollettino regionale: il 4,57% dell’intera platea di positivi. 
Numeri che comunque hanno spinto le Ulss a chiudere gli ospedali a tutto ciò che non è urgente (massimo, entro dieci giorni) e alle operazioni salvavita, come in primavera.
LA GIORNATA 
Le ventiquattrore che hanno diviso le 17 di ieri da quelle di lunedì hanno portato in dote un’altra giornata nera sul fronte contagi. I nuovi casi sono stati 499 che hanno fatto schizzare il monte totale a 12.412 positività assolute. In discesa, invece, il numero degli attualmente positivi (7.132, -429 se confrontato al dato di lunedì sera). Detto dei ricoveri (+20 in assoluto, -1 in Terapia intensiva), l’arco di tempo tra lunedì e ieri ha fatto registrare altre cinque decessi (in tutto 423) mentre c’è stato un nuovo balzo in avanti degli isolamenti, saliti a 3.280: 1.674 positivi di cui 57 sintomatici. Sono invece 4.857 i negativizzati virologici, cioè i guariti. Alta ancora l’attenzione nelle case di riposo, su tutte Villa Fiorita di Spinea e i Battuti di Mestre
I MILITARI
Sempre ieri sette medici dell’esercito hanno svolto il loro primo turno tamponi in autonomia al Drive through di Mestre e a quello di Noale. Oltre all’effettuazione dei tamponi veri e propri, i militari hanno gestito l’accesso delle auto, l’attesa e la fila, e anche, dopo il tampone, il tempo di sosta in auto per l’esito: hanno organizzato con attenzione e cura il parcheggio post-tampone e hanno consegnato il referto direttamente nelle mani delle persone, evitando di farle scendere dall’auto. 
«Ottima la presenza di persone in divisa, che aiuta sempre a garantire ordine e rispetto tra le persone in coda» il commento dell’Ulss 3, che ha comunque affiancato i propri medici e infermieri ai militari. Con l’arrivo dei medici dell’esercito verranno così liberati infermieri dal compito dei tamponi, che a loro volta saranno inseriti nelle unità assistenziali o riportati in reparto, dove la situazione inizia a pesare realmente.
AAA INFERMIERE CERCASI
Con il via al bando regionale, anche nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima è partita la corsa per inserire nuovi infermieri nelle proprie strutture in modo da contrastare al meglio possibile la seconda ondata Covid e il picco di ricoveri atteso per le prossime settimane.
Al momento l’Azienda ospedaliera è alla ricerca di 150 infermieri che verranno pescati dalle graduatorie regionali per titoli che si stanno compilando in questi giorni.

I neo assunti - tra questi anche infermieri appena usciti dall’università, come accaduto durante l’emergenza della primavera - verranno assunti con contratti co.co.co. e si triveranno a fare i conti sul campo con un’emergenza sanitaria senza precedenti.

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