Piazza San Marco diventa un sogno d'oro: fantastico gioco di luci davanti alla basilica

Mercoledì 2 Settembre 2020 di Paolo Navarro Dina
L'inaugurazione dell'installazione
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VENEZIA - Le cascate d'oro hanno riempito un palcoscenico unico. La luce profonda e suggestiva si è riflettuta sui mosaici della Basilica di San Marco, parzialmente illuminata, con un effetto da lasciare tutti a bocca aperta. Il colpo d'occhio è stato unico. E così Fabrizio Plessi ha visto coronato il suo sogno a vent'anni dalla prima installazione Waterfire che parlava di acqua e di fuoco. Ieri sera, è toccato all'«Età dell'oro» dare ulteriore significato alla ricerca dell'artista emiliano, ormai veneziano da adozione. L'età dell'oro ha trasformato le quindici finestre da 4.50 metri ciascuna, sulla facciata dell'Ala Napoleonica del Museo Correr, in un gioco di luce e di fascino che ha lasciato incantato il pubblico presente. E ancora di più la gente è rimasta abbagliata non solo dalla luminosità delle cascate ma anche dall'arrivo discreto, ma sempre più potente e struggente delle parole Pax Tibi che a poco a poco si sono composte sulle finestre. L'installazione si potrà vedere, tutti i giorni, dalle 9 all'una di notte, fino al 15 novembre.
«Un messaggio forte così aveva commentato ieri mattina lo stesso Plessi durante l'incontro di presentazione del progetto patrocinato dai Musei civici di Venezia e sostenuto da Dior. «È un sogno che si realizza - ha aggiunto l'artista visibilmente emozionato - In questa città ho trovato la mia acquaticità perchè Venezia è uno stato d'animo, è un'armonia fatta di pietre e luce. Sono sempre soggiogato da questa città. E mi crea disagio sentir dire nella parlata comune Mejo non far onde, quando invece le onde sono l'aspetto più bello, più vero e più vivace di una città come la nostra». 

I MUSEI RILANCIANO
E proprio sulla stessa lunghezza d'onda la presidente dei Musei Civici, Maria Cristina Gribaudi ha voluto sottolineare l'impegno della Fondazione anche per una prossima mostra, già annunciata per l'autunno, dedicata all'opera di Plessi che si terrà a Ca'Pesaro, storico museo cittadino che, finalmente, aprirà i battenti nei prossimi giorni dopo i danneggiamenti legati all'alluvione del 12 novembre scorso e al successivo periodo del lockdown. «Stiamo vivendo un tempo del coraggio ha detto Gribaudi - e vogliamo far vedere che ci siamo. Che siamo di fronte ad una nuova partenza e pur in una fase di cambiamento come quello legato alle nostre nuove abitudini, noi con forza vogliamo dire che i musei ci sono e vogliono tornare ad essere al centro della cultura. Insomma, vogliamo guardare avanti». Dopo il saluto della consigliera Giorgia Pea, a nome dell'Amministrazione comunale che ha rivendicato il ruolo strategico del Comune nel rilancio della politica culturale all'indomani della pandemia, è toccato alla direttrice del Musei civici, Gabriella Belli, illustrare la poetica e la ricerca di Plessi e del ruolo dell'artista nel mondo dell'arte italiana e internazionale. «È uno dei nostro maggiori interpreti dell'arte visiva italiana - ha detto - Noi con questa installazione vogliamo celebrare Plessi per i suoi ottanta giovanissimi anni in segno di riconoscenza».
 
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