Assalto all'isola, Pellestrina non ne può più: «Troppe bici, solo su prenotazione»

Lunedì 15 Giugno 2020 di Lorenzo Mayer
Assalto all'isola, Pellestrina non ne può più: «Troppe bici, solo su prenotazione»
PELLESTRINA - Dopo le restrizioni dovute alla pandemia, in questa prima fase di ripartenza, si sta registrando un boom del turismo quasi a km 0. Così anche l'isola di Pellestrina, soprattutto nei fine settimana, è stata (ri)scoperta da centinaia di turisti provenienti dalla Città Metropolitana e anche dall'intero Veneto. Pellestrina presa d'assalto per la gita fuori porta di giornata, nel suo contesto incantevole tra laguna, i rinomati ristoranti di pesce e l'arenile dove pare che il tempo si sia fermato. E questo effetto, se da un lato è di buon auspicio e può segnare un risveglio anche per l'economia dell'isola, dall'altro ha creato diversi problemi ai residenti nell'imbarco ai mezzi.

TROPPE BICI
Soprattutto per l'ingombrante presenza delle biciclette, il mezzo di locomozione più utilizzato in questa stagione. Ecco perchè i residenti chiedono di mettere un limite al numero di biciclette che per ciascuna corsa si possono imbarcare sia nel battello da Chioggia a Pellestrina, sia sul ferry boat di linea 11, tra Alberoni Rocchetta e Santa Maria del Mare. Il turismo va bene, ma ci vuole un limite: questa, in pratica, la richiesta contenuta in una petizione che ha già raccolto diverse decine di firme. A promuovere la raccolta, con una lettera indirizzata al sindaco Luigi Brugnaro e al prefetto Vittorio Zappalorto, l'associazione Forte Murazzo, presieduta da Lorenza Vianello, spesso in prima linea in molte iniziative, e un comitato di cittadini di Pellestrina e San Pietro in Volta.
Una mobilitazione sorta spontaneamente, dopo aver osservato quanto è avvenuto in questi primi fine settimana dopo l'allentamento delle restrizioni.

PERICOLO PER IL TRAFFICO
Viene anche ricordato che l'invasione di biciclette rischia di creare intralcio e pericolo anche al traffico e alla viabilità che conta, praticamente, su un'unica strada principale. «Proponiamo che, per i non residenti, per l'imbarco in bicicletta sui mezzi acquei, venga istituito il numero chiuso - spiega Vianello - e così si possa anche fissare un numero massimo di biciclette, ammesse nelle corse, così da poter contingentare un poco gli accessi. Ci vuole equilibrio, mettendo in preventivo anche quelle che possono essere le esigenze dei residenti. Il problema si registra, non solo nel battello per Chioggia, ma anche al ferry di linea 11. In entrambi questi accessi si possono registrare anche la salita di centinaia di biciclette, di turisti e ospiti di giornata. E questo mette in crisi anche coloro che devono salire nei mezzi per andare a lavorare, perché i turni ci sono anche il sabato e domenica, ad esempio nelle strutture di cura».

RICHIESTA SACROSANTA
Condivide la posizione dei residenti il presidente della municipalità del Lido e Pellestrina, Danny Carella. «È una richiesta sacrosanta - annota Carella - effettivamente dopo il lungo lockdown la situazione è esplosa. Non si erano mai visti così tanti turisti di giornata al Lido e Pellestrina, provenienti anche dalla terraferma che vengono a visitare le nostre isole. È un segnale che fa piacere ed è incoraggiante, ma che deve essere regolamentato. Ad esempio si potrebbe garantire un accesso priority per i residenti. Oppure garantire l'accesso con la bicicletta a Pellestrina, prenotando il passaggio sul battello e sul ferry. Le idee per realizzare tutto questo possono essere più di una. Se ne può discutere in modo costruttivo, ma qualcosa deve essere fatto».
La petizione è cartacea alla vecchia maniera, non anche on line. Chi è interessato a firmare può rivolgersi all'associazione.
 
Ultimo aggiornamento: 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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