Allevamento di vongole abusivo davanti a Pellestrina: 500mila mq. Bando dopo 10 anni

Mercoledì 6 Novembre 2019 di Gianluca Amadori
Allevamento di vongole abusivo davanti a Pellestrina: 500mila mq. Bando dopo 10 anni
PELLESTRINA (VENEZIA) - Dopo anni di vuoto amministrativo, finalmente inizia a muoversi qualcosa in relazione al futuro dell'enorme specchio d'acqua marittimo di proprietà demaniale, di fronte a Pellestrina, di superficie pari a 500 mila metri quadrati, a lungo utilizzato come allevamento di vongole senza alcuna autorizzazione e senza il pagamento di alcuna somma all'ente pubblico titolare dell'area, la Regione Veneto. In risposta alle sollecitazioni provenienti dalla Procura di Venezia, che ha messo sotto accusa alcuni allevatori di vongola per l'occupazione abusiva dell'area, l'ufficio del Genio civile ha pubblicato nei giorni scorsi un avviso con il quale invita tutti i soggetti interessati a presentare domanda, entro la fine del mese di novembre, al fine di aggiudicarsi la concessione
 
L'auspicio è di poter finalmente regolarizzare la situazione, almeno a partire dal prossimo anno, affidando lo sfruttamento e la gestione dell'allevamento di mitili in cambio del versamento di una somma di denaro; canone che non viene pagato da troppi anni.
L'INCHIESTA PENALEDurante l'estate il sostituto procuratore Andrea Petroni ha chiuso le indagini preliminari a carico dei titolari di alcune società di allevamento di vongole, contestando loro l'avvenuta occupazione abusiva di quei 500 mila metri quadrati per più di dieci anni, con conseguente ingente perdita di denaro per le casse pubbliche, e dunque per tutti i cittadini. Ma una parte consistente di occupazione abusiva è già prescritta e, in attesa del processo, un altro pezzo importante di reato non sarà più perseguibile, in quanto questa violazione si prescrive in soli cinque anni dal momento in cui l'illecito è stato commesso.
L'inchiesta che riguarda l'enorme specchio d'acqua di fronte a Pellestrina prese il via tre anni fa e si concretizzò, nel 2017, con un provvedimento di sequestro dell'intera area, disposto per impedire la prosecuzione del reato e con l'obiettivo di restituirla alla Regione. 
L'OCCUPAZIONE PROSEGUEQuei 500 mila metri quadrati sono pieni zeppi di galleggianti/gavitelli, che costituiscono i filari dell'impianto di allevamento di mitili, i quali dovrebbero essere rimossi: in un anno, però, ne sono stati tolti meno del 10 per cento. Nel frattempo la raccolta delle vongole prosegue indisturbata, e senza oneri, da parte degli occupanti abusivi, che sono stati autorizzati a raccogliere il novellame, in attesa dello smontaggio delle strutture, per evitare danni peggiori. Il bando pubblicato dalla Regione dovrebbe porre fine alla situazione e ripristinare finalmente la legalità
I canoni sono stati pagati fino al 2002: successivamente, a fronte di ripetute richieste da parte degli allevatori, la concessione non è mai stata rinnovata da parte della Regione. 
Non è escluso che l'annosa vicenda finisca anche all'attenzione della Corte dei conti per verificare la sussistenza di eventuali danni erariali.
Gianluca Amadori
Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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