Pedaggi autostradali, la stangata arriva anche per i pendolari del Veneto orientale

Venerdì 3 Gennaio 2020 di Monica Andolfatto
I rincari autostradali peseranno sulle tasche dei tanti pendolari
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MESTRE Cara autostrada quando mi costi! Il 2020 porta una “tassa” in più a chi utilizza le tratte a pagamento che ricadono all’interno del perimetro della Città metropolitana di Venezia. “Tassa” che pesa sul portafoglio di chi fa il pendolare pur risiedendo entro i confini della stessa “area vasta”. Già perché oltre ai rincari - che i concessionari, forse per indorare la pillola amara, definiscono adeguamenti - introdotti a Capodanno da Cav (partecipata al 50% da Regione Veneto e al 50% da Anas) sull’asse ad alto scorrimento Venezia Mestre-Padova Est spuntano anche quelli di Autovie Venete per chi proviene dal Veneto Orientale. E che dalla società con sede a Trieste erano stati annunciati come “leggere modifiche” che “potranno verificarsi unicamente alla barriera di Venezia Est”.
Lungi dal condizionale utilizzato, dal 1. gennaio l’automobilista che entra al casello di Portogruaro e vuole raggiungere Mestre, si è ritrovato con un biglietto autostradale più caro di 10 centesimi dato che il pedaggio è passato - in sordina - da 6,40 euro a 6.50, così come per chi, con stessa destinazione, prende l’A4 a San Donà Noventa e ha scoperto che di centesimi in più ne deve sborsare 20 con un aumento secco del 5,7% (da 3,50 euro a 3,70). Attenzione non si tratta di inezie. Ad esempio, considerando una media fra i 20 e i 24 transiti al mese, all’anno la voce “spese autostrada” aumenta di circa 100 euro rispetto al 2019. Ed è la stessa cifra che risulta calcolando la maggiorazione di prezzo attuata fra Mestre e Padova Est che, come scritto ieri, passa da 2.80 a 3 tre euro segnando un +7.1%. Il che significa che l’auto o la moto che percorre il tratto Noventa di Piave - Padova Est, passando per la tangenziale di Mestre (tragitto più breve rispetto al Passante) sborsa un totale di 6,70 contro i 6,30 pagati fino allo scorso San Silvestro con un rincaro del 6,3%. Conti in tasca che i consumatori hanno già fatto bene tanto che le proteste non si sono fatte attendere.

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CONSUMATORI IN RIVOLTA
Tanto che l’Adico grida alla rivolta dopo aver ricevuto richieste di intervento da parte di cittadini preoccupati. In una nota diffusa, il presidente Carlo Garofolini afferma: «Siamo esterrefatti, in pratica per arrivare da Mestre e Padova est, e viceversa, bisogna lasciare 10 centesimi per ogni chilometro. Era già un pedaggio altissimo prima, come si sono sognati di ritoccarlo ancora di più? Per caso ci sono state delle migliorie che giustifichino questi aumenti? Nei prossimi giorni - annuncia - valuteremo l’opportunità di inviare una lettera al Ministero dei Trasporti». Secondo Adico gli automobilisti sono ormai la categoria più tartassata d’Italia, a quanto pare specie nel veneziano. 
L’unica consolazione è che è stata concessa la proroga di altri 12 mesi delle agevolazioni per il traffico pendolare fra i caselli di Mirano-Dolo e Padova Est, ovviamente adeguate al nuovo regione tariffario. In pratica si tratta dell’abbonamento mensile di cui si può usufruire qualora si superi la soglia dei 20 transiti e se si abita nei comuni di Mirano, Dolo, Mira, Spinea e Pianiga: lo sconto applicato è del 40% sui transiti eccedenti i 20 e che va a premiare la costanza dei pendolari.
Mentre l’assessora regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, tiene a precisare che «gli aumenti di Cav sono un’autonoma decisione del Governo titolare della materia regolatoria e azionista di Cav al 50% e gli introiti come sempre saranno comunque indirizzati a realizzare migliorie ed efficientamento della rete gestita».

Ultimo aggiornamento: 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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