Ragazzi di buona famiglia in città per comprare coca: via la patente

Domenica 7 Aprile 2019 di Davide Tamiello
Ragazzi di buona famiglia in città per comprare coca: via la patente
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MESTRE - Al calar del sole, venerdì sera, il mercato della droga in via Piave cambia target. Chi cerca eroina, a quell’ora, di solito è già stato servito e subentra, invece, il popolo del weekend. «Abbiamo notato effettivamente un cambio di clientela in via Piave dopo le 22 - spiega il commissario capo della polizia locale e responsabile della sicurezza urbana, Gianni Franzoi - i compratori sono spesso ragazzi di buona famiglia, non certo tossicodipendenti all’ultimo stadio, alla ricerca di cocaina e marijuana per la serata o per il fine settimana».
 La coca per i più grandi, l’erba per i più giovani: questa, stando ai report dei vigili, la suddivisione delle vendite. L’intenzione del Comune (che presto approverà il nuovo regolamento di polizia urbana che andrà a multare anche gli acquirenti) è appunto colpire questa fascia di clientela. La normativa ancora non c’è, ma i vigili intanto hanno iniziato a utilizzare quegli strumenti già a loro disposizione come, per esempio, il ritiro della patente. L’altra sera, l’ennesima retata in via Piave ha portato a due arresti per spaccio, ma l’aspetto più interessante forse è proprio la sanzione accessoria per gli acquirenti: a due giovani, di Quarto d’Altino e di Mirano, è stata quindi sospesa la licenza di guida in via preventiva, senza la necessità di test tossicologici o alcolemici. 
La polizia locale, da alcune settimane, ha intensificato il presidio fisso nel quartiere. Tre pattuglie antispaccio fisse per contrastare il mercato della droga, rimasto il tema principale della zona nonostante le numerose operazioni delle forze dell’ordine che hanno smantellato tre organizzazioni a più livelli e divise per etnie: nigeriani, tunisini, albanesi. Il blitz degli agenti è scattato tra le 22 e la mezzanotte. Il primo a finire nella rete è stato un 30enne nigeriano, Emmanuel Akhakienlen. Gli agenti in borghese hanno notato un’auto arrivare in zona stazione, una berlina, con a bordo due giovani e un terzo uomo sul sedile posteriore. All’altezza di via Fiume l’hanno fatto scendere: si trattava del 30enne nigeriano. Dopo pochi minuti l’auto è stata bloccata a Marghera per quello che ai protagonisti della vicenda doveva essere sembrato all’inizio un controllo di routine. Non lo era. I due, di 27 e 33 anni, entrambi di Quarto d’Altino, avevano appena acquistato alcune dosi di cocaina. Si erano messi d’accordo telefonicamente con quello che, di fatto, era il loro pusher di fiducia: dalla cronologia del telefono e dalle dichiarazioni dei due è emerso che l’uomo, in passato, li aveva riforniti per circa 500 volte. Akhakienlen, trovato con 600 euro in banconote di piccolo taglio, è stato arrestato. Al giovane alla guida della berlina, invece, è stata ritirata la patente. Contemporaneamente, la squadra Sicurezza urbana ha fermato un altro spacciatore nigeriano in via Fiume, Kizito Okojie, 21 anni, sorpreso a vendere un sacchettino di marijuana a un 30enne proveniente di Mirano. Stesso copione anche in questo caso: manette al pusher, sequestro della merce e ritiro della patente (per un mese) al cliente. Lapo, il cane dell’unità cinofila, ha individuato sotto a un’auto in via Monte Santo altri sette involucri di marijuana dello stesso Okojie. Okoje è stato condannato a otto mesi per direttissima, mentre ad Akhakienlen è stato notificato il divieto di dimora in Veneto fino all’apertura del processo nei suoi confronti a giugno per la cessione delle 500 dosi. 
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