VENEZIA - Paolo Vanoli è il nuovo allenatore del Venezia. Lo comunica la società lagunare, che nei giorni aveva esonerato Ivan Ivavorcic.
Vanoli, 50 anni, ha firmato un contratto biennale fino al termine della stagione 2023/24.
Lo scorso anno Vanoli ha vinto coppa di Russia con lo Spartak Mosca (sua prima panchina da "primo"), è stato anche nello staff di Antonio Conte all'Inter.
DISFATTA DI COMO
Parole dal sapore di resa, quelle pronunciate dall'allenatore Andrea Soncin dopo la pessima prova del suo primo Venezia-bis. Se rimarrà l'unico resta tutta da vedere, visto l'invenzione della società di dargli un incarico solo ad interim, senza specificare nemmeno se contempli o meno la prossima gara con la Reggina cui seguirà la sosta del campionato.
«Se mi aspettavo di più dai miei? Assolutamente sì, anche perché i segnali in settimana erano stati di altro tipo commenta davvero sconsolato Ci vuole qualcosa in più da parte di tutti, soprattutto a livello di ferocia agonistica nel voler attaccare lo spazio».
A differenza ad esempio della trasferta di Brescia (1-1 acciuffata in rimonta), stavolta nemmeno l'approccio è stato adeguato. «Avevo messo in preventivo una fase iniziale difficoltosa, la squadra arrivava da un periodo complicato - ammette Soncin- Peccato perché nella fase centrale della partita stavamo venendo fuori, i ragazzi stavano acquisendo fiducia e coraggio, arrivando più volte nei pressi dell'area di rigore avversaria. Le poche volte che lo abbiamo fatto, qualcosa abbiamo creato».
Il Como contava gli stessi punti, ora saliti a 12, dei quali 11 conquistati in casa dove invece il Venezia è in crisi da un anno. Come uscirne?
«Conosco molto bene il campionato di Serie B, da giocatore è stato per anni la mia categoria. Qui si aspetta sempre qualcosa, ma non possiamo aspettare e bisogna andarselo a prendere già dalla prossima partita. Questo Venezia ha i mezzi per determinare anche in attacco, però senza partire dal necessario concetto di ferocia agonistica si fa fatica con tutti in a questo livello». Davvero dura salvare qualcosa della prestazione del Sinigaglia. «Ho visto un buono spirito di squadra, soprattutto nella prima fase della partita. Le poche volte in cui siamo riusciti in ciò che avevamo provato, qualcosa l'abbiamo creato, ma è poco rispetto a quanto mi aspettavo e a quanto i ragazzi possono dare».
ONESTO
Lo ero stato quasi due mesi fa Marco Modolo, lanciando dopo il ko di Ferrara un grido d'allarme («Dobbiamo renderci conto che siamo in pericolo» le sue parole) nient'affatto raccolto dai compagni. Dello stesso tenore, ieri a maggiore ragione, le considerazioni di Luca Fiordilino. «Cosa c'è da salvare? Oggi nulla, sinceramente, perché abbiamo fatto qualcosina ma possiamo fare di più. Questa sconfitta è pesantissima, siamo consapevoli che le partite passano e occorre fare più punti possibile per arrivare alla salvezza».
Il centrocampista parla giustamente di evitare la Serie C, in barba ai sogni irreali della dirigenza. «Dobbiamo capire che la classifica è questa, con umiltà dobbiamo fare punti il più presto possibile, perché sennò è dura. Col Como potevamo fare molto ma molto di più, dobbiamo stare solo zitti e basta».