Palazzo Sandi, restauro per aprire al pubblico

Sabato 13 Novembre 2021 di Costanza Francesconi
Palazzo Sandi, restauro per aprire al pubblico

VENEZIA - Tornano a splendere i capolavori di Tiepolo e Bambini sul soffitto della sala consiliare dell'Associazione dei Costruttori Edili di Venezia.

Al piano nobile di Palazzo Sandi, sede dell'Ance, si è concluso il restauro artistico-architettonico di un unicum nel panorama della pittura veneziana del XVII secolo qual è il ciclo dell'affresco Trionfo dell'eloquenza di Giambattista Tiepolo e del fregio incorniciato che lo confina Allegoria della lascivia o Umanità primitiva di Nicolò Bambini, oggi presentati alle autorità. L'operazione è durata circa sei mesi, sfiorando circa i centomila euro. Gli attori coinvolti sono stati l'Ance, custode dell'inestimabile patrimonio artistico, e desiderosa di renderlo visitabile al pubblico, «come luogo aperto per le giornate del Fai, se entreremo nel circuito del Fondo precisa Giovanni Salmistrari, presidente dell'associazione - o nella quotidianità, con un sistema di prenotazioni». 


DUE MOMENTI

Ancora la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, l'Istituto veneto per i beni culturali, che ha così contribuito alla formazione di figure professionali di tecnici del restauro, la ditta veneziana di restauro e conservazione Lithos, e la Affresco Srls. L'intervento si è sviluppato in due momenti. Il primo dedicato a fregio del Bambini e cornice lignea, curato da Federica Restiani, responsabile scientifica e direttrice dei lavori, e dal restauratore Jean Pierre Zocca, entrambi dell'Ivbc, il secondo, suggerito da un progetto dell'istituto e realizzato poi da Lithos, condotto sull'affresco vero e proprio. «Cinquanta metri quadri di superficie dipinta costituiscono la fascia decorativa monocroma che si sviluppa lungo le quattro pareti del salone spiega l'architetto Restiani - L'esistenza primordiale è il soggetto mitologico raccontato con tonalità che richiamano le tenebre. Marouflage è la tecnica con cui è stato realizzato il fregio aggiunge una pittura a olio su muro mediata, fatta cioè su tela priva di telaio e fissata con colle e chiodature». Del gioiello del Tiepolo hanno invece raccontato il restauratore Paolo Pagnin, tra i direttori tecnici della Lithos, e la tecnica del restauro Guendalina Chinellato, che fisicamente vi ha operato, «con una squadra di lavoro affiatata sottolinea - che ha fatto emergere come la superficie dipinta monitorata rivelasse l'esistenza e l'estensione di parti non originali del tessuto pittorico più sostanziose rispetto a quanto evidenziato ad un primo sguardo». 


QUALITÀ ORIGINARIA

L'obiettivo è stato riportare l'opera alla sua qualità originaria, svelando particolari coperti nel tempo, tra cui il volto presunto del conte Tommaso Sandi, il committente. «Raffinato avvocato da poco iscritto all'albo dei patrizi contestualizza Alberto Craievich, direttore di Ca' Rezzonico, Museo del Settecento veneziano - In occasione delle nozze del figlio Vettor, commissiona a Tiepolo non ancora trentenne un programma decorativo che celebrasse la casata esaltandone saggezza ed eloquenza, virtù legate all'avvocatura». Pennellate autentiche che tornano così in auge, a 75 anni dalla fondazione di Ance, creando una preziosa opportunità di fruizione guidata dai monitor già istallati nella stanza del Consiglio. «Tre schermi ricostruiscono virtualmente la sala così come presentata dagli artisti al momento dell'incarico chiarisce l'informatica Francesca Michieli di Affresco Srls - Disponibili anche le testimonianze e una breve spiegazione del prima e dopo restauro». 

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