Furti nei negozi e a palazzo Falier, in otto nei guai

Mercoledì 5 Maggio 2021 di Gianluca Amadori
Un controllo dei carabinieri
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MESTRE - Sono accusati a vario titolo di aver messo a segno una decina di furti a danno di abitazioni, negozi e uffici, tra l’aprile e il novembre del 2019, a Venezia, Mestre e Mogliano Veneto. I carabinieri hanno notificato ieri un’ordinanza di custodia cautelare ad otto giovani di nazionalità romena e moldava, di età compresa tra i 20 e i 30 anni: tre sono finiti in carcere, due agli arresti domiciliari e ad altri tre è stato imposto l’obbligo di presentazione quotidiana dalle forze dell’ordine per la firma. L’operazione è ancora in corso e non è escluso che altre persone possano finire in carcere.
IL PALAZZO VENEZIANO
Il “colpo” più clamoroso risale alla notte tra il 19 e il 20 luglio del 2019, quando alcuni malintenzionati riuscirono ad introdursi a palazzo Falier, vicino a campo Santo Stefano, di proprietà dei fratelli Giovanni e Marco Giol (un tempo soci nella Pam supermercati), riuscendo a trafugare una cassaforte con preziosi stimati in circa 500 mila euro, nonché due orologi Rolex e duemila euro in contanti. Grazie alle telecamere presenti nella zona, i carabinieri sono riusciti ad individuare tre dei quattro presunti responsabili del furto, tra i quali figura anche il figlio della domestica degli imprenditori, che avrebbe fornito ai complici precise indicazioni su cosa cercare all’interno dell’appartamento.
Ad alcuni degli indagati viene contestato di aver avuto un ruolo attivo in molti dei furti finiti sotto inchiesta, mentre ad altri di aver partecipato soltanto ad uno degli episodi, ed è così che si spiega le differenti misure cautelari applicate loro.
Nel mirino della banda sono finiti alcuni ristoranti veneziani nei quali i malavitosi riuscirono ad entrare durante la notte: il “Due Colonne” di San Polo, il 25 aprile del 2019, bottino 350 euro dalla cassetta delle mance, dopo aver infranto la vetrina; il “Farini”, a San Polo, il 21 luglio dello stesso anno (nessun bottino); la gelateria “Grom” di Cannaregio (bottino 500 euro, di cui metà in monete). 
PROFUMI
Tre i colpi messi a segno a Mogliano Veneto, ai danni del Buffet della Stazione ferroviaria da cui asportarono sigarette e liquori per un valore di 3500 euro; del bar “Aurora” di piazza Duca D’Aosta (bottino poco meno di 4mila euro sottratte da alcune slot machines all’interno dell’esercizio); della profumeria “Profili” di via Ronzinella dalla quale furono sottratti profumi e portafogli, creme e rasoi per un valore di mille euro. Altri furti sono di minore entità: un paio di jeans alla Nave de vero di Marghera; 40 euro in un locale di Santa Maria Formosa; una felpa e altri capi di vestiario trafugati da Auchan, a Mestre. Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno nei prossimi giorni di fronte al giudice Gilberto Stigliano Messuti, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta del pm Giorgio Gava. Alcuni di loro sono difesi dagli avvocati Stefania Pattarello e Mauro Serpico.
Contro gli indagati vi sono le immagini delle telecamere, intercettazioni telefoniche e i tabulati dei telefonini che hanno agganciato celle compatibili con quelle dei luoghi finiti nel mirino dei ladri.

Molti degli indagati hanno precedenti penali specifici: ciò significa che, se ritenuti colpevoli, le pene per loro saranno particolarmente severe.

Ultimo aggiornamento: 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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