«Caro Luca ti ringrazio», ecco la rete di Palamara a Nordest: ci sono anche magistrati

Sabato 22 Agosto 2020 di Gianluca Amadori
Luca Palamara
VENEZIA - Ci sono anche magistrati veneziani nelle chat Whatsapp con Luca Palamara, leader della corrente di centro, Unicost, ex presidente dell'Anm, finito sotto inchiesta per corruzione e al centro di polemiche che proseguono da mesi sul suo modo di gestire il potere nel periodo in cui ha ricoperto il ruolo di componente del Consiglio superiore della magistratura, fino al 2018.
A rendere noto il contenuto di questi colloqui - ben 49 mila pagine, che non configurano alcun illecito - è stata la stessa difesa di Palamara, nel procedimento penale che lo riguarda, con l'intento di dimostrare che il magistrato faceva parte di un sistema e che erano in molti a contattarlo per ottenere il suo aiuto e i suoi favori, approfittando delle sue doti di gran tessitore di relazioni e accordi. Gran parte delle chat risalgono al periodo compreso tra 2017 e 2018, ma ve ne sono anche alcune successive allo scoppio dello scandalo, nella primavera del 2019, nelle quali molti colleghi gli esprimono solidarietà e vicinanza, riconoscendogli grandi doti e capacità.
«Caro Luca, ti ringrazio per come hai accompagnato durante il tuo mandato me è mia moglie. Spero di vederti presto», scrive il collega di corrente, Bruno Cherchi, nel settembre del 2018, a fine mandato di Palamara, un anno dopo essere stato nominato procuratore di Venezia. La moglie, la giudice padovana Barbara Bortot, era stata designata presidente della sezione lavoro del Tribunale di Venezia nel novembre del 2017, con insediamento nel successivo mese di gennaio. «Maria Casola, direttrice generale del ministero la conosci, è ns»? si informa Cherchi il 20 novembre 2017. «Dovrei chiederle di rinviare a dopo Natale la pubblicazione sul bollettino del trasferimento di Bortot deliberato dal Plenum quindici giorni fa... Più in là, va meglio è».
PRESIDENZA CONTESE
Nel corso del 2017 sono molte le conversazioni via Whatsapp tra Cherchi, altri esponenti di Unicost Veneto e Palamara: molte riguardano un convegno in via di organizzazione a Padova, altre questioni legate ai problemi della giustizia od organizzative della corrente; altre ancora incarichi e promozioni. Prima di Natale il procuratore di Venezia chiede informazioni sulla nomina dell'aggiunto, ma Palamara non fa a tempo a rispondergli: «Parlato con Ancilotto, tutto ok», lo anticipa Cherchi. Il giorno seguente il pm dell'inchiesta sul Mose sarà proposto dalla Commissione incarichi direttivi come procuratore aggiunto superando il collega Roberto Terzo.
Nella primavera successiva il procuratore chiede più volte a Palamara notizie su una serie di nomine attese: la presidenza del Gip e della sezione penale del Tribunale di Venezia e di Padova: «Hai idea dei tempi? Se ritieni ne parliamo».
Tra i più attivi nelle chat è il magistrato distrettuale Paolo Fietta, anche lui di Unicost. «Cosa ne pensi della sezione Gip di Venezia», gli domanda Palamara nella primavera del 2018? Fietta non nasconde la sua preferenza per Stefano Manduzio (appartenente ad Area, la corrente di sinistra): «È stimato, esperto, pacato... Sento anche Bruno Cherchi». La presidenza del Gip andrà però a Luca Marini (esponente di Magistratura indipendente), preferito da Palamara.
LA RICONOSCENZA
Per la presidenza del Tribunale del riesame di Venezia Palamara sostiene Licia Marino (poi nominata) e chiede il conforto di Fietta: «Marino ok .. ho fatto un giro di pareri ... anche Lanfranco (Tenaglia, ndr) è d'accordo». Nel 2017 Tenaglia aveva vinto il confronto con la stessa Marino diventando presidente del Tribunale di Pordenone.
Fietta si impegna per aumentare i consensi di Unicost in Veneto: «Qua stiamo lavorando... abbiamo segnali di smottamenti tra i corderiani ora», riferendosi ai fedeli di Paolo Corder, giudice prima a Venezia, poi componente al Csm e ora presidente del Tribunale di Udine.
E ancora si spende più volte per caldeggiare la nomina della giudice Paola Di Francesco alla presidenza della sezione civile dello stesso Tribunale: «Una cara amica, in aperto dissenso con Area». E quando la giudice viene designata non si trattiene e scrive a Palamara: «Sei sempre numero 1».
A Padova, Fietta sostiene la candidatura del giudice Claudio Marassi per la presidenza del Gip, dove invece viene nominata Domenica Gambardella. Il 10 maggio 2018 chiede spiegazioni a Palamara: «Luca ma cosa è successo 0 voti al nostro Marassi»?
Tra i contatti dell'ex leader di Unicost figura anche il magistrato veneziano Carlo Mastelloni, da poco andato in pensione dopo aver ricoperto per circa 7 anni la carica di procuratore di Trieste, il quale scrive più volte a Palamara, nel giugno 2018, per avere notizie sulla definizione della pratica relativa alla sua proroga.
Per finire il deputato renziano Cosimo Ferri, ex magistrato, sempre presente a livello nazionale sulle questioni riguardanti la giustizia. Nelle chat c'è di frequente e nel gennaio 2019 discute di una cena a casa Palamara a cui dovrebbero partecipare quelli che contano in Unicost. «Così vengono tutti e io risolvo problema con procuratore Venezia che mi vuole a cena e non posso portarlo».
Gianluca Amadori
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Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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